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Artigianale e digitale, un binomio anticlico anche nel calzaturiero
Ballin, "Il futuro dei negozi è l'integrazione con il web"
Si può essere ancora artigiani, realizzare a mano oggetti che richiedono tempo e massima cura, oggi e nel prossimo futuro? Si può ancora essere maestri calzolai? La storia della Franco Ballin offre alla discussione una risposta affermativa, se si guardano i numeri e l'andamento in quest'anno così difficile. E mostra anche che le calzature personalizzate rappresentano la nuova frontiera del lusso che resiste. In un equilibrio sottile tra analogico e digitale. "Il Covid ha dato un duro colpo a tutto il settore del calzaturiero. Noi siamo riusciti a contenere le perdite grazie al lavoro svolto nel mondo digital e in quello artigianale, due segmenti che sulla Riviera del Brenta (dove la Franco Ballin opera) ci vedono eccellere" spiega a Luxury&Finance Stefano Ballin, figlio di Franco che ha fondato la maison nel 1972 puntando sulle calzature da donna e sulla lavorazione a sacchetto. Nei primi anni Ottanta la crescita industriale, grazie all’acquisizione del calzaturificio Garden, di Stra, sempre nel Veneziano. Negli anni Novanta la specializzazione nel terzismo di lusso. Dieci anni fa, la decisione di far nascere un marchio di proprietà, che oggi viene proposto a Fiesso d’Artico, di fronte allo stabilimento produttivo. Ballin esporta i suoi prodotti in tutto il mondo, occupa una trentina di persone, il fatturato si aggira attorno ai due milioni di euro. La realizzazione di prodotti e la distribuzione commerciale per le grandi griffe internazionali (grazie a contratti di licenza) è il core business. A guidare l'azienda oggi sono i figli, Stefano e Roberto, ma la presenza attiva del fondatore è fondamentale: il maestro calzaturiere segue in prima persona anche le attività del Politecnico Calzaturiero, la prima scuola italiana per calzolai, di cui è presidente. "L’incremento sulle vendite da e-commerce e scarpe su misura - sottolinea Stefano Ballin - vale almeno il 20% sul fatturato retail. Oggi fatturiamo circa due milioni di euro: il nostro store fisico ne vale il 10% e nel 2021 è destinato a crescere ulteriormente". Intanto, "stiamo sviluppando, in parallelo al sito vetrina, un sito e-commerce dedicato al retail/b2c e anche alle commesse b2b". Il digitale verrà però "strutturato anche a supporto del canale fisico. Si parla quindi di una strategia strutturata in ottica omnichannel. Il futuro dei negozi è questo, integrarsi col web, fungere da vetrine dove consigliare acquisti, il cliente viene poi fidelizzato on line". Franco Ballin propone per il 2021 due linee da uomo e altrettante da donna, una formale e una sportiva. “Molte delle lavorazioni sono fatte ancora a mano, le pelli sono custodite in una stanza protetta, una sorta di caveau dell’eccellenza”, spiega. “L’azienda fa un vanto di utilizzare ancora oggi, accanto ai macchinari più innovativi, anche una Duer, macchina da cucire degli anni Ottanta che ha bisogno della costante presenza di un tecnico. Ma molti altri sono gli strumenti artigianali, figli di un’epoca antica, quando si curava a mano ogni dettaglio della calzatura. Il nostro obiettivo è di valorizzare la tradizione, produrre calzature di eccellente livello qualitativo, sia per uomo che per donna. Siamo artigiani della scarpa, capaci di assemblare, cucire in diversi modi e rifinire ancora a mano le suole, come si faceva un tempo". Ballin sottolinea anche che la scarpa deve sapersi adattare al piede. In ogni sua parte. A partire dal malleolo, la zona superiore del piede. La lunghezza deve essere perfetta, va misurata dal tallone al dito più lungo. La calzata è quella che viene definita dal punto di maggiore ampiezza del piede, il confort percepito dipende molto da come è gestita. C’è poi il tema del punto di “entrata”: quello spazio deve garantire un movimento semplice e fluido. Le caviglie sono sempre libere, a meno che non sia uno stivaletto. In quel caso, è decisiva l’aderenza, non deve essere soffocante. Premesse necessarie per spiegare quanto sia fondamentale la misurazione del piede per ottenere la calzatura perfetta. Per questo alla Corte della Pelle, lo store di Ballin Calzature, c’è un tecnico specializzato, un sarto del piede con decennale esperienza.