++COVID/ Confindustria Moda, stima perdita di 29 mld di euro nel 2020++
Milano, 4 novembre 2020 (L&F) - A causa del Covid il comparto moda brucerà 29 miliardi nel 2020, pari a una contrazione del 29,7% del fatturato complessivo. La stima viene dunque aggiornata e leggermente migliorata rispetto alla precedente che indicava un calo del 32,5%. Lo rende noto l'Ufficio Studi di Confindustria Moda, evidenziando che nel terzo trimestre del 2020 le aziende del settore hanno registrato un calo del giro d'affari in media del -27,5% rispetto al 2019, in netta decelerazione rispetto al -36,2% del primo trimestre e al -39,0% del secondo, ma in significativa diminuzione rispetto all’andamento generale giro d'affaritaliana che ha visto il Pil rimbalzare del +16,1%. La raccolta ordini del terzo trimestre segna un -24,7%, contro il -37,3% registrato nell’arco di tempo aprile-giugno. Circa l’86% delle aziende prese in considerazione dall'Ufficio studi prevede perdite nel fatturato annuo superiori al 10%, nettamente peggiori rispetto alle previsioni che vedono il ilL italiano calare del -8%. Il 29% delle aziende interpellate vedrà un calo del fatturato compreso tra il -35% e il -50%; un ulteriore 15% del campione arretrerà di oltre il -50%. Nel terzo trimestre 2020, la quota di aziende che ha fatto ricorso agli ammortizzatori sociali si attesta al 74%, in calo rispetto al 90% emerso nelle rilevazioni precedenti. Al contempo, scende al 33% la quota delle aziende con oltre l’80% dei dipendenti interessati dalla Cig e nel 19% dei casi, rispetto al 6% del II trimestre, gli addetti coinvolti non superano il 20% del totale. Le aziende con personale in smart working risultano pari al 21% del campione; il 64% di queste ha in tale modalità meno del 10% dei dipendenti totali, solo il 6% più del 50%.
Per quanto riguarda i mercati esteri, alla data della rilevazione, per il 62% delle aziende italiane nessun mercato risulta ripartito, e solo un imprenditore su tre segnala un certo dinamismo da parte di alcuni Paesi strategici ovvero Germania su tutti, quindi Francia e Cina. Per quanto riguarda l’export, infatti, nei primi sette mesi dall’anno l’andamento dell’export dei settori rappresentati da Confindustria Moda ha ceduto il -26,4%, contro il -14,0% del settore manifatturiero nel suo complesso. "E' sempre più grave la crisi del settore del Tessile, Moda e Accessorio, oramai impotente di fronte a questa seconda ondata pandemica. Le aziende che compongono le nostre filiere sono generalmente piccole e medie imprese ed è quindi naturale che vengano più colpite rispetto alla media. Anche l'andamento del fatturato del terzo trimestre conferma una debolezza più marcata rispetto ad altri settori, dovuta da una parte alla diminuzione del mercato domestico e, dall'altra, alle grandi difficoltà dell'export, attività che storicamente ha aiutato tutto il made in Italy. Ne è prova l'utilizzo massiccio della cassa integrazione che per 1 azienda su 2 rigurada oltre il 60% dei dipendenti".