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Dopo un restauro da 9,6 mln di Sterline, a Londra riapre Leighton House

Tre anni di lavori ed una spesa complessiva di 9,6 milioni di sterline hanno restituito a Londra il cuore di quello che fu il Circolo artistico di Holland Park. Realizzata nel 1864 dall’architetto George Aitchison, Leighton House in piena epoca vittoriana era diventata il centro di aggregazione di una ricca comunità di pittori, scultori, intellettuali ed architetti. Frequentato da John Everett Millais, Edward Burne-Jones, George Frederick Watts, Alma-Tadema e Albert Mooreche, questo distretto a ovest della capitale inglese - all’epoca aperta campagna - non aveva nessuna velleità bohemien, anzi, era piuttosto un luogo dove creare a fare business. Tutto ebbe inizio nel 1850 a Little Holland House, affittata da Lord e Lady Holland e dai Thoby Prinsep e frequentata per lo più da creativi, scrittori ed intellettuali. Da allora, una sempre più nutrita comunità di artisti affermati aveva scelto di insediarsi intorno all’attuale Kensington High Street, in Melbury Road, realizzando abitazioni-studio alla moda dove lavorare, accogliere giovani talentuosi, mercanti d’arte e collezionisti. 

A casa Leighton e in tutto l’Holland Park Circle, il pubblico non poteva resistere alla seduzione generata da quell’atmosfera creativa ed era spontaneamente portato all’acquisto. Un’astuta operazione di marketing ante litteram che alimentò anche una nuova concezione dell’artista, da quel momento, trasformato in una vera celebrità. Alla morte di Lord Frederic Leighton (1830-1896), tutto il patrimonio della dimora fu venduto all’asta da Christie’s e solo nel 1927 la casa fu acquisita dal municipio di Kensington e Chelsea. Fu bombardata durante le seconda guerra mondiale e ci sono voluti più di 90 anni e diverse destinazioni d’uso temporanee per arrivare finalmente a restituire al museo la versione originale. Nel 2019, la somma investita per il restauro, 9,6 milioni di sterline, arriva dalle casse del Royal Borough di Kensington and Chelsea, dalla raccolta fondi dell’associazione Friends of Leighton House ed in parte (1,6 milioni di sterline) dai soldi della lotteria. 

Il National Lottery Heritage Fund è uno dei dodici distributori del denaro raccolto attraverso i biglietti della lotteria e destinato a sostenere il patrimonio del Regno Unito e le buone cause selezionate, con una capacità di investimento che va dai 3.000 fino ad oltre 5 milioni di Sterline. Oggi, riportare questa casa-museo ai vecchi splendori, per Londra significa rinverdire quello spirito che collegava la città al circuito artistico della metà del XIX secolo quando, grazie al ruolo di prestigio guadagnato sullo scenario internazionale, la Gran Bretagna entrava in connessione con le capitali europee spingendo il suo interesse verso Sud ed a Oriente. Lord Frederic Leighton è stato a capo della famosa Royal Academy of the Arts ed ha particolarmente apprezzato l’arte e lo stile turco, siriano ed egiziano che danno una forte impronta agli interni della sua abitazione. Le biografie ricordano un uomo originale che parlava cinque lingue, maniaco dell’organizzazione e della puntualità; che organizzava i suoi viaggi con largo anticipo e ne definiva ogni dettaglio dispensando ad ospiti ed amici tabelle di marcia impeccabili. 

Celebri erano anche gli Show Sundays, domeniche nelle quali le porte delle case dell’Holland Park Circle venivano aperte a tutti per visite ed affari. “Lord Leighton aspettava i suoi ospiti in cima alla scala - ci racconta Daniel Robbins, Senior Curator della Leighton House - li accoglieva personalmente uno ad uno, come accadeva a corte e presentava ogni singolo pezzo esposto in maniera decisamente suggestiva”. Se gli esterni delle case-studio del distretto di Melbury Road erano modesti, con i tipici mattoncini rossi, andando in netto contrasto con lo stile che South Kensington stava cominciando ad acquisire con gli edifici ricoperti di stucco e i grandi giardini interni, quello che rende e rendeva uniche le abitazioni-laboratorio degli artisti erano gli interni. Ogni ambiente era studiato per colpire l’immaginazione, intrattenere gli ospiti e naturalmente invogliare all’acquisto. 

Il restauro della Leighton House ha permesso il totale recupero del Winter Studio, area di lavoro con una grande vetrata aggiunta nel 1880, che permetteva di avere luce nel buio e nella nebbia dell’inverno londinese, così come la Arab Hall, la sala in stile arabeggiante sovrastata da una cupola dorata e decorata con mosaici, lastre di marmo colorate e pannelli in legno intarsiati. Praticità, suggestione ed un grande pavone imbalsamato che ti guarda mentre passi da lì. A Holland Park non esisteva uno stile condiviso tra i membri del distretto artistico dell’epoca. A differenza dei contemporanei preraffaelliti, noti per lo spirito di fratellanza e dallo stile iconico, questo gruppo non condivideva nè una filosofia, nè una identità. Si trattava piuttosto di una comunità di artisti, dall’indiscusso successo commerciale, che poteva affinare la propria vocazione nella prestigiosa Royal Academy of the Arts per poi restituire valore al tutto il vicinato. 

 

Fildes, Stone, Thornycroft, Shannon, Prinsep e Hunter furono tra coloro che scelsero di trasferirsi in Melbury Road. Vale la pena ricordare che l’epoca vittoriana era anche l’epoca del rigore e delle grandi censure, tanto che il restauro ha permesso di evidenziare la presenza della porticina rossa dalla quale avevano normalmente accesso i modelli, che come noto, posavano nudi e per questo non avevano la dignità degli altri visitatori. Leighton pare non fosse molto attento a queste formalità, anzi, una delle modelle più famose dell’epoca, Dorothy Dene, fu fortemente sostenuta da lui, prima e dalle sue sorelle, dopo la sua morte, assicurandole gli studi per diventare attrice ed una somma per una vecchiaia dignitosa. 

Le donne furono molto attive nel Circolo di Holland Park, una su tutte, Mary Thornycroft, scultrice così apprezzata, da essere chiamata a corte dalla regina Vittoria, per oltre trent’anni, per realizzare numerosi busti e sculture dei tanti figli della sovrana. Oggi il distretto di Holland Park ha ancora mantenuto una allure artistica tanto che Robbie Williams e Jimmy Page hanno deciso di vivere nelle case-studio della zona. Allo stesso modo, il progetto museale ha continuato a mantenere lo spirito originale di stimolo alla produzione artistica, ospitando anche una collezione di mobili commissionati ad hoc e realizzati a mano in collaborazione con Turquoise Mountain.

L’associazione benefica scozzese istituita nel 2006 da re Carlo III si occupa di salvaguardare l’artigianato dell’area dell’Afghanistan e di sviluppare progetti d’impresa attraverso la valorizzazione della tradizione, oggi anche di Giordania, Myanmar e Arabia Saudita. Leighton House e la gemella Sambourne House riapriamo al pubblico dal 15 ottobre.

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