FRANCIA: NOMURA, NUOVE ELEZIONI NON RISOLVEREBBERO L’IMPASSE POLITICA

ECO 09-10-2025 08:09 Parigi, 9 ott. – Secondo un’analisi pubblicata da Nomura, eventuali nuove elezioni legislative in Francia non cambierebbero in modo significativo la composizione dell’Assemblée nationale e potrebbero anzi aggravare la crisi politica in corso. Nel report “First Insights – France: Déjà vu, take two”, la banca giapponese analizza gli scenari successivi alle dimissioni del premier Sébastien Lecornu, avvenute meno di un mese dopo la sua nomina. Il presidente Emmanuel Macron, che ha chiesto a Lecornu di condurre colloqui dell’ultima ora per tentare un accordo sul bilancio 2026, potrebbe “assumersi le proprie responsabilità” in caso di fallimento dei negoziati, aprendo la strada a una nuova tornata elettorale. Nomura rileva tuttavia che la frammentazione politica resterà sostanzialmente invariata anche dopo un nuovo voto: i sondaggi mostrano infatti un equilibrio tra i blocchi principali, con i partiti populisti – La France Insoumise e Rassemblement National – destinati a guadagnare seggi a scapito delle forze tradizionali. Un sondaggio condotto tra investitori internazionali indica che il 62% degli operatori si aspetta da Macron l’annuncio di elezioni anticipate, mentre solo il 39% ritiene più probabile la nomina di un nuovo primo ministro. Tra coloro che prevedono nuove elezioni, oltre la metà (58%) stima un allargamento dello spread OAT-Bund di 0-10 punti base, e un ulteriore 24% ritiene che l’ampliamento possa superare i 10 punti base. Nomura sottolinea che una nuova tornata elettorale sarebbe più negativa per i titoli di Stato francesi (OAT) rispetto alla nomina di un premier orientato verso una linea di consolidamento fiscale più moderata, che potrebbe garantire maggiore stabilità politica e consentire una riduzione del deficit al 5,2% del Pil nel 2026. Nel documento si evidenzia inoltre che, dopo il declassamento del rating francese da parte di Fitch il 12 settembre, altri downgrade del merito creditizio non possono essere esclusi se il governo non riuscirà a far approvare la legge di bilancio 2026. “L’eventuale ritorno alle urne – conclude Nomura – rappresenterebbe un déjà vu politico più che una soluzione, con il rischio di un’ulteriore perdita di fiducia degli investitori e un aumento dei costi di finanziamento per la Francia.” Solo il 39% degli operatori si aspetta che Macron nomini un successore di Lecornu, che sarebbe il quarto primo ministro dall’inizio del 2024. Secondo l’analisi di Nomura, un premier meno rigorista sul piano fiscale – con un obiettivo di deficit 2026 intorno al 5,2% del Pil invece del taglio di quasi un punto tentato da Bayrou e Lecornu – potrebbe garantire maggiore stabilità politica, pur migliorando i conti rispetto a un semplice rinvio della manovra. Eventuali elezioni legislative anticipate si terrebbero, come prevede la Costituzione francese, entro 20-40 giorni dalla dissoluzione dell’Assemblée nationale. Il voto si svolgerebbe in due turni a distanza di una settimana, come nel 2024, quando Macron aveva annunciato le elezioni il 9 giugno, con primo turno il 30 giugno e ballottaggio il 7 luglio. Gli analisti avvertono che una nuova tornata elettorale potrebbe ampliare la presenza dei partiti populisti – La France Insoumise e Rassemblement National – a scapito delle forze centriste e tradizionali, rendendo ancora più complesso il quadro parlamentare e aumentando la pressione sui mercati obbligazionari francesi. (RED/MEDIAMOLT)

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