LA PAROLA AL MERCATO/ Pascucci (XTB): "BCE verso il taglio dei tassi. Powell cauto da Chicago tra inflazione e dazi"

Mentre l’Eurotower si prepara a un taglio di 25 punti base che porterebbe i tassi dal 2,65% al 2,4%, Jerome Powell parla a Chicago sottolineando segnali di rallentamento nell’economia USA e la complessità dello scenario globale. I mercati restano nervosi, tra calo dei rendimenti, vendite tech e svalutazione del dollaro. Lo evidenzia David Pascucci, analista di XTB. Oggi è il giorno della Banca Centrale Europea: i mercati scommettono su un nuovo taglio dei tassi di interesse pari allo 0,25%, che porterebbe il tasso principale dal 2,65% al 2,4%. Una mossa pienamente in linea, nota Pascucci, con il percorso tracciato da Christine Lagarde negli ultimi mesi, in un contesto che resta fragile ma dove l’Eurotower sembra aver scelto una via anticipatoria per sostenere l’economia. La BCE, infatti, è stata tra le poche banche centrali a muoversi con decisione sui tassi, posizionando l’Europa in vantaggio in caso di ulteriore rallentamento economico rispetto a Stati Uniti e Regno Unito, ancora alle prese con tassi più elevati. Nel frattempo, ieri, è stata la volta del presidente della Federal Reserve Jerome Powell, intervenuto all’Economic Club di Chicago per delineare lo scenario macroeconomico USA. I toni sono stati prudenti: Powell ha riconosciuto che l’economia americana continua a crescere, ma a un ritmo più lento rispetto ai trimestri precedenti. Ha segnalato come uno degli elementi di rischio siano i dazi imposti dall’ex presidente Trump, considerati dalla Fed più impattanti del previsto e potenzialmente inflattivi. Un’inflazione da offerta, quella causata dai dazi, che si aggiunge alle incertezze già presenti nello scenario internazionale. Sul fronte del lavoro, tuttavia, Powell si è detto soddisfatto: il mercato resta forte e bilanciato, senza segnali preoccupanti. Ha ribadito la centralità dell’occupazione nella politica della Fed, che continua a monitorare con attenzione le dinamiche salariali e occupazionali. Alla domanda su possibili interventi a sostegno dei mercati azionari, Powell ha risposto in modo netto: "La Fed non può sapere come si muoveranno i mercati, quindi non abbiamo in programma azioni dirette a loro sostegno". La giornata odierna sarà anche segnata dalla pubblicazione dei dati settimanali sulle richieste di sussidi di disoccupazione negli USA, un indicatore chiave per valutare in tempo reale la tenuta del mercato del lavoro americano. Sul fronte dei mercati, la giornata di ieri ha visto un peggioramento improvviso del sentiment. Gli indici americani, già deboli nel primo pomeriggio, hanno accelerato al ribasso dopo l’intervento di Powell e la pubblicazione del GDPNow della Fed di Atlanta, che ha rivisto le stime del PIL USA al -2,2%. Il Nasdaq è stato il più colpito, perdendo oltre il 3%, con il comparto tecnologico in sofferenza. Apple ha registrato un calo del -3,9%, mentre Nvidia ha subito un tonfo del -6,87%, dopo essere arrivata a toccare anche il -9% in intraday. (mem-mm-mm)

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