LA PAROLA AL MERCATO: XTB, “RIBASSO NIKKEI E ORO DA RECORD, VOLATILITÀ IN AUMENTO”

ECO 14-10-2025 08:08 Milano, 14 ottobre – "Forte calo del Nikkei con una performance negativa di oltre il -2,5%, un ribasso che arriva dopo una giornata di recupero dovuta principalmente a un rimbalzo tecnico. La volatilità potrebbe essere aumentata strutturalmente da venerdì", commenta David Pascucci, Market Analyst di XTB. 2Nella notte oro e argento hanno toccato nuovi record, proseguendo una dinamica positiva che dura ormai da nove settimane consecutive di rialzo. I tagli dei tassi si fanno sempre più certi: le probabilità di un intervento a fine mese e di un altro a dicembre superano ora il 90%", aggiunge l’analista. Secondo Pascucci, la giornata di venerdì "ha aperto nuovi interrogativi sull’andamento dei mercati. Il forte ribasso ha riportato in primo piano la volatilità in un contesto di incertezza, aggravato dalle tensioni geopolitiche e commerciali, dallo shutdown e dall’assenza di nuovi dati macroeconomici. Con mercati azionari sui massimi e volatilità in crescita, si crea un mix potenzialmente negativo per i rialzi di lungo periodo". "Il ribasso del Nikkei – prosegue – conferma la dinamica di vendita nel breve periodo, che potrebbe estendersi anche ai listini europei e statunitensi. Atteso oggi l’intervento di Powell alle 18:20 al NABE di Philadelphia, con focus su outlook economico e politica monetaria". Riguardo ai metalli preziosi, Pascucci sottolinea come "oro e argento restino privi di segnali ribassisti, continuando il trend positivo di lungo periodo. Si tratta di una situazione rara: nove settimane consecutive di rialzo senza cedimenti. Condizione che aumenta la probabilità di correzioni violente nel breve, anche se limitate a dinamiche intraday". Infine, sulle obbligazioni:"In questo contesto, i titoli governativi tornano attrattivi, sostenuti dal calo dei mercati azionari e da rendimenti in discesa. Le probabilità di un taglio dei tassi alla prossima riunione sfiorano il 99%, e quelle di un ulteriore intervento a dicembre si attestano al 93,8%. Quando terminerà lo shutdown, i dati sul mercato del lavoro potrebbero spingere la Fed a tagliare ancora, soprattutto in caso di segnali di debolezza". (red/mediamolt)

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