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Manuele Canu punta sul retail, a settembre la prima boutique a Milano

“Diretta, semplice, ma sicura di sé. Molto sicura di sé”: questa la donna che veste Manuele Canu, lo stilista che ha convinto sin dalla prima collezione presentata in passerella a Milano Moda Donna nel settembre del 2018. Il plauso della critica anche per le collezioni successive lo ha convinto al grande salto: aprirà a settembre il primo negozio diretto, tra via Missori e corso di porta Romana, che si aggiunge alla showroom di via della Spiga. “Abbiamo dato seguito – racconta a Luxury&Finance – alle richieste che sono arrivate dal pubblico, soprattutto attraverso i social; ci siamo resi conto che era arrivato il momento di aprire un punto vendita al dettaglio. Ci è stata manifestata questa necessità”. E la boutique si sarebbe dovuta inaugurare “a maggio” spiega Canu, ma quel che è accaduto è storia. La diffusione della pandemia da Covid-19 ha rallentato ogni progetto. Ma, assicura lo stilista, da che si è potuto ripartire con i lavori di ristrutturazione, le attività sono riprese e “resta l’obiettivo di inaugurare a settembre”. Non sarà ovviamente il solo canale di vendita: “stiamo cercando di inserirci anche nei multibrand”. Passo successivo ovviamente l’e-commerce che ancora una volta l’emergenza sanitaria ha chiarito essere non più uno strumento ulteriore e aggiuntivo di vendita, ma un mezzo necessario. I mercati di riferimento? “Principalmente il nord est europeo e, in particolare per gli accessori, anche i Paesi Arabi”. Quello che offre la maison di Manuele Canu è un total look che al pret-à-portér accosta vere e proprie confezioni sartoriali. La maison si affida a diversi laboratori, dislocati principalmente nel nord Italia, alle concerie toscane per la pelle e alla sartoria interna per il su misura.

Una collezione importante "ma non eccessivamente ampia", come impongono ormai le nuove regole della moda, frutto della pausa di riflessione che il sistema si è preso durante il lockdown, e che anche i grandi stilisti hanno sottoscritto, da Giorgio Armani ad Alessandro Michele. Capi moderni, quelli di Manuele Canu, nei quali si può cogliere l’influenza della tradizione tessile sarda, sua terra d’origine. Dettagli che caratterizzano il capo senza mai cedere all’etnico. Collezioni che seguono la tradizionale stagionalità, ma anche capi iconici continuativi che restano in produzione. “Alcuni abiti giocano con scollature e trasparenze, ma senza mai eccedere alla volgarità. Una donna è bella quando è ben vestita. Gioco con il punto vita, con il decolleté” racconta lo stilista che vanta una lunga gavetta internazionale e collaborazioni con Mila Schon e Ports 1961, tra gli altri.

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