MERCATI/ Schmidt (T. Rowe Price), "recessione all’orizzonte, politiche lavoro variabile chiave"

Milano, 3 luglio 2023 (lf-mm) - "Continuano ad accumularsi prove del fatto che ci stiamo dirigendo verso una recessione. Durante l’ultima fase di questo percorso, il mercato del lavoro perderà velocità fino a quando le autorità non interverranno con un allentamento monetario. La prossima recessione sarà probabilmente molto diversa dalla crisi finanziaria globale e da quella legata al Covid. Tuttavia, è necessaria cautela e per questo potrebbe essere giustificato aumentare l’allocazione nei titoli del reddito fisso". Lo sottolinea Nikolaj Schmidt, Chief International Economist, T. Rowe Price, che anticipa l'analisi rilevando che "negli ultimi tempi, ci sono state alcune evoluzioni positive: il drastico calo del prezzo dell’energia, il progressivo attenuarsi dei problemi legati alla catena di approvvigionamento e l’abbandono della politica zero Covid in Cina hanno risollevato la crescita globale da recessiva a leggermente indebolita" Ora però la "domanda chiave è se la crescita rallenterà fino al punto in cui entreranno in gioco dinamiche recessive. A differenza di una flessione più benigna, una recessione è un processo in cui una crescita debole, attraverso il suo impatto sul mercato del lavoro, si autoalimenta creando una spirale discendente". "Per porre fine alla spirale - spiega il gestore - è necessario uno shock positivo, spesso favorito da un allentamento della politica monetaria. Le dinamiche del mercato del lavoro sono quindi una variabile chiave da monitorare. Le notizie dagli Stati Uniti non sono incoraggianti su questo fronte: sebbene i numeri principali dell’occupazione continuino a sembrare solidi, le crepe hanno iniziato a manifestarsi sotto la superficie. Dato che un alleviamento delle pressioni sul mercato del lavoro è una delle motivazioni principali del ciclo di rialzo della Federal Reserve, è probabile che la politica monetaria rimanga restrittiva e le crepe continuino ad allargarsi". Al di fuori degli Stati Uniti, "mentre il settore manifatturiero si trova in una fase di stallo, la domanda di servizi è sostenuta. La combinazione di un mercato del lavoro rigido e salari in aumento mette pressione sulla Bce affinché adotti una politica monetaria più restrittiva. Questo processo di restrizione continuerà fino a quando l’Eurozona non mostrerà dinamiche recessive proprie". " Gli investitori probabilmente continueranno a perseguire una strategia conservativa per quanto riguarda l’assunzione di rischi fino a quando non ci sarà maggiore chiarezza su una possibile recessione negli Stati Uniti e, di conseguenza, nell’economia globale. Se le previsioni sono corrette e ci troviamo nelle fasi finali dell’attuale ciclo di espansione dell’attività economica, le prospettive per gli asset sensibili alla crescita sono sfidanti. La cautela è giustificata poiché il potenziale di apprezzamento limitato si scontra con rischi al ribasso significativi. Ad oggi, la costruzione di un portafoglio di successo probabilmente sarà sbilanciata sul reddito fisso che dovrebbe essere favorito da un rallentamento della crescita e un’allocazione più conservatrice di asset come le azioni, che dovrebbero beneficiare delle prospettive di un aumento della crescita", conclude Schmidt. (com-lf-mm)

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