PAROLA AL MERCATO/ Columbia Threadneedle, "Il Fondo Monetario Asiatico: chimera o realtà?"
Milano, 21 agosto 2023 (lf-mm) - "Il Fondo Monetario Asiatico: chimera o realtà?". A porre il quesito Leong Lin Jing, Senior Emerging Market Sovereign Analyst di Columbia Threadneedle Investments, secondo cui "la Cina vuole sfruttare la propria forza e ambizione per cambiare l'architettura finanziaria globale esistente, sfidando l'egemonia e l'autorità del Fondo Monetario Internazionale. Un Fondo Monetario Asiatico consentirebbe ai paesi della regione di diversificare i propri impegni finanziari, promuovendo l'autonomia, la solidità della rete di sicurezza e la stabilità dei mercati finanziari locali. Nell'attuale contesto geopolitico un Fondo Monetario Asiatico potrebbe dare ai paesi della regione maggiore voce in capitolo nel processo decisionale, riequilibrando così l'influenza delle istituzioni finanziarie globali dell'intera Asia". Tuttavia, "la proposta era stata purtroppo accolta con freddezza per paura che potesse destabilizzare l'architettura finanziaria globale, pregiudicando l'autorità e l'efficacia del Fondo Monetario Internazionale. Tuttavia, la necessità di risolvere le vulnerabilità della regione non è svanita, anche perché le soluzioni proposte dal FMI non sono sempre necessariamente adatte a risolvere i problemi e le sfide specifiche dei paesi asiatici". Nell'attuale contesto geopolitico "un FMA è visto come un mezzo per ribilanciare l'influenza delle istituzioni finanziarie globali e dare ai paesi asiatici maggiore voce in capitolo nei processi decisionali, in particolare alla luce del significativo miglioramento registrato dalla qualità dell'istruzione e della governance dal 1997 ad oggi. Alcuni paesi asiatici ritengono che il Fondo Monetario Internazionale tenda a favorire gli interessi occidentali e durante la crisi finanziaria asiatica avevano infatti rimostrato, perché le loro esigenze e problemi non erano stati tenuti in sufficiente considerazione. In effetti, secondo molti l'approccio "taglia unica" del FMI potrebbe essere più nocivo che utile. Vista la forza della Cina e la sua volontà di acquisire un ruolo di maggior rilievo nel panorama finanziario globale, non sorprende che l'idea di un FMA abbia l'appoggio del Presidente Xi Jin Ping. Oggi la Cina è il più grande prestatore bilaterale del mondo e non si trova d'accordo con le condizioni del FMI. Ha espresso l'intenzione di fornire aiuto finanziario ai paesi insolventi, ma si aspetta anche che le istituzioni finanziarie multilaterali partecipino a queste ristrutturazioni. Senza la loro partecipazione, la Cina rifiuta di accettare uno sconto sul valore del debito nei negoziati di ristrutturazione assieme ad altri creditori privati. Invece, a gennaio 2023 Pechino ha offerto allo Zambia una moratoria biennale sul rimborso di debito e interessi e prosegue i negoziati con lo Sri Lanka per il ripianamento del debito. Un Fondo Monetario Asiatico potrebbe inoltre aiutare la Cina a realizzare le sue ambizioni di internazionalizzazione del renminbi, specialmente alla luce del fatto che altri Paesi come Russia, Brasile e Unione Europea stanno cercando di sottrarsi alla dipendenza dal dollaro statunitense. Per gli investitori nel debito dei mercati emergenti la prospettiva di un FMA ha ripercussioni importanti. A breve termine, mentre pianifica la trasformazione dell'architettura finanziaria, Pechino potrebbe essere ancor più restia ad accettare sconti nelle ristrutturazioni del debito. Le trattative di rimborso del debito sovrano rischiano quindi di diventare ancora più complesse e lunghe di quanto non siano attualmente. A medio termine, un nuovo Fondo Monetario Asiatico permetterebbe ai paesi della regione, e in particolare a quelli che non fanno parte della Chiang Mai Initiative, di diversificare gli impegni finanziari e ridurre la vulnerabilità a pressioni esterne e favoritismi indesiderati. Ciò potrebbe innescare un innalzamento dei rating dei rispettivi titoli sovrani, migliorando la resilienza delle relative valute. Allora perché non approfittarne, sfruttando questo ulteriore strumento di protezione contro i momenti di crisi?". (com-lf-mm))