PAROLA AL MERCATO/ Spectrum, "investitori retail hanno una visione critica sul petrolio nonostante l’aumento dei prezzi a luglio"
Milano, 21 agosto 2023 (lf-mm) - "Gli investitori retail hanno una visione critica sul petrolio nonostante l’aumento dei prezzi a luglio". Lo evidenzia Spectrum Markets, il mercato paneuropeo per i securitised derivatives basato a Francoforte, che ha calcolato il sentiment degli investitori individuali europei rispetto a diverse asset class attraverso il suo indicatore Serix. Queste includono indici, coppie di valute, criptovalute e materie prime. "Ciò che colpisce a luglio - si legge in una nota - è la tendenza contraria del sentiment degli investitori individuali rispetto all'andamento positivo dei prezzi del petrolio. A luglio i prezzi del greggio hanno registrato l'aumento più marcato dell'ultimo anno e mezzo, raggiungendo il livello più alto degli ultimi tre mesi. In precedenza, i prezzi del greggio sono scesi di quasi un quinto negli ultimi dodici mesi a causa della debole situazione economica globale causata dell'aumento dei tassi di interesse. Nonostante ciò, l’indicatore Serix è andato deteriorandosi negli ultimi tre mesi, con il valore Serix rispetto al Wti sceso dai 112 di maggio ai 109 di giugno, e di altri 14 punti a luglio a quota 95. Discendente anche il valore del Brent, passato dal 103 di maggio al 95 di luglio". "L’andamento del prezzo del greggio, in questo momento, è influenzato dalle speculazioni sull'impatto delle misure di sostegno su larga scala operate dalle autorità cinesi a sostegno della domanda, a cui si contrappongono le misure di gestione dell’offerta. I Paesi membri dell'OPEC+, che attualmente controllano il 40% del mercato petrolifero globale, hanno infatti tagliato la produzione per stabilizzare i prezzi. Uno dei motivi per cui i tagli alla produzione non stanno avendo l'impatto desiderato sul mercato è che, secondo il rapporto mensile dell'OPEC, la produzione di petrolio da parte dei Paesi non membri che rappresentano il restante 60% è aumentata di circa 1,4 milioni di barili al giorno nel 2023, con Stati Uniti, Brasile, Norvegia, Canada, Kazakistan e Guyana a fare la parte del leone. "Nonostante gli analisti prevedano una contrazione dell'offerta nella seconda metà dell'anno, i timori di recessione e la lenta ripresa economica in Cina stanno attualmente dominando l'umore del mercato petrolifero", spiega Michael Hall, Head of Distribution di Spectrum Markets. Inoltre, le compagnie petrolifere statunitensi, tra le altre, sono alle prese con il calo di interesse degli investitori, dovuto in parte a una maggiore attenzione alla sostenibilità. (mem-lf-mm)