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Pattern valuta opportunità di M&A. Intanto chiude il 2020 con un utile di 3 mln di euro e ricavi in calo del 3%

Viaggia in rialzo Pattern (AIM:PTR) a Piazza Affari all'indomani della presentazione dei conti del 2020. Il titolo passa di mano a 4,82 euro nella seconda parte della mattinata e segna un progresso dell 0,63%. La società torinese archivia il 2020 con un utile di 3 milioni di euro rispetto ai 3,8 dello scorso anno e un giro d'affari in leggerissima flessione (-3%)  rispetto al 2019: 53,9 milioni, contro i 55,7. L'Ebitda si attesta a 5,4 milioni (5,9 milioni nel 2019); L'Ebitda Margin al 10% (10,7%). La Pfn risulta positiva per 8,8 milioni (12,4 mln nel 2019). La distribuzione geografica delle vendite sottolinea un aumento importante dei ricavi verso clienti italiani, la cui quota sul totale è passata dal 12% al 31,4%. Complessivamente la quota estera dei ricavi delle vendite resta molto elevata, pari al 68,6% del totale delle vendite. Il costo per il personale passa da 9,2 milioni a 12,4 milioni al 31 dicembre 2020 con un incremento del 34%. Un incremento contenuto grazie all’utilizzo della cassaintegrazione e al la riduzione volontaria del compenso dei dirigenti. Nel complesso, "il Gruppo ha realizzato gli investimenti strategici programmati, decidendo di non posticiparli nonostante la situazione economica dovuta alla pandemia. Allo stesso tempo, si è mantenuta un’efficace gestione del circolante, frutto della forza dei clienti, i quali consentono un ciclo finanziario breve e senza particolari rischi. Questo dato, endemico per l’attività, e il posizionamento di mercato del Gruppo, unitamente al positivo andamento del business, ha portato ad avere a fine anno una posizione finanziaria e di liquidità molto positiva" nota il gruppo. 

Il 24 febbraio scorso il board ha approvato la sottoscrizione di un accordo quadro vincolante per l’acquisto di un ulteriore 29% del capitale sociale di S.M.T (Società Manifattura Tessile), società di Reggio Emilia operante nel settore della maglieria di lusso, già controllata al 51% per arrivare a detenere l’80% del capitale sociale. Il successico 5 marzo è avvenuto il closing dell’operazione. Contestualmente, il Cda ha deliberato, in esercizio della delega conferita dall’assemblea in data 4 dicembre 2020, l’aumento del capitale sociale per complessivi 1.345.000 euro (inclusivo di sovraprezzo), riservato in sottoscrizione a Camer, a fronte del conferimento da parte di quest’ultima della partecipazione pari al 10% del capitale sociale detenuta in SMT.

Le prospettive per il 2021 sono ancora di un mercato in forte sofferenza, così come nel 2020, con un primo semestre molto debole (unica eccezione il mercato del Far -East) ed un secondo semestre "in cui immaginiamo anche per i paesi occidentali i primi segnali di recupero a partire dall’autunno inverno, grazie all’implementazione delle campagne vaccinali". Nel medio termine invece appaiono positive le prospettive per gli anni 2022 e 2023 . Ci sarà in generale una maggior sensibilità agli aspetti di qualità della manifattura e della sostenibilità del prodotto e della filiera. Questa attenzione potrebbe condurre ad un potenziale reshoring in Italia di attività prima svolte all’estero, con un conseguente ampliamento del made in Italy nel segmento del lusso. Sarà evidente un cambiamento nel comportamento d’acquisto dei consumatori e investitori, per i quali il tema del rispetto verso l’ambiente e i lavoratori sarà un driver fondamentale, oltre al servizio omnichannel e all’approccio digitale di chi svolge B2C. Allo stesso tempo, il mercato evidenzierà una netta riduzione della domanda rispetto ai livelli pre-Covid. Strategicamente, l’imperativo del 2021 sarà quindi quello di approfittare delle opportunità commerciali su segmenti, mercati e canali diversi da quelli di appartenenza anche eventualmente con operazioni di M&A. 

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