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Assonave, -62% ordini cantieristica in Europa nel primo semestre

Petrone, serve punto di riferimento unico per l'economia del mare

Ddopo un 2019 già deludente, con ordini calati del 20% in volume rispetto all’anno precedente, il settore cantieristico mondiale ha visto crollare gli ordini nel primo semestre del 2020 del 40% e le consegne del 17%, a seguito della crisi mondiale generata dal Covid-19. Emerge dall'assemblea di Assonave, che rappresenta l’industria navalmeccanica italiana. In questo contesto, in Europa, si assiste a una discontinuità negativa rispetto al passato, quando, grazie all’esplosione del settore crocieristico, si registravano ordini e carichi di lavoro in crescita a fronte della tendenza opposta dei produttori di altre aree geografiche. Nel primo semestre 2020 in Europa gli ordini sono infatti calati del 62% e le consegne del 48%, dati ben peggiori rispetto a quelli globali.

In particolare, la relazione annuale mostra che il settore Cruise ha registrato nel 2019 un aumento degli ordini delle navi sopra i 10.000 tsl da 23 a 25 unità, per poi registrare ordini per 2 sole navi nella prima metà del 2020. Quanto al comparto militare, nel 2019 sono stati perfezionati ordini per 165 unità, con una riduzione del 28% circa rispetto all’anno precedente, che diventano solo 49 unità, in ulteriore calo a 49 unità nella prima metà 2020. Il mercato dei ferry vede un calo del 40% nel 2019 e, nel 2020, ordini azzerati nel segmento di maggior interesse, quello di unità di lunghezza superiore a 150m.  La nautica da diporto ha fatto registrare un +9,7% nel 2019 (fonte Confindustria Nautica), con 26 nuovi ordini di mega-yacht (mezzi di lunghezza maggiore di 60 metri), in linea con gli anni precedenti. Il segmento Oil & Gas Offshore, infine, si conferma praticamente fermo, con un solo nuovo ordine di Rigs nel 2019, e ordini per 20 supply vessels, di piccole dimensioni, assegnati per la quasi totalità a cantieri cinesi e turchi (in passato erano centinaia); nella prima metà del 2020 il mercato Oil & Gas si è praticamente azzerato. Nel 2020, nel mercato globale, sono crollati i nuovi ordini in tutti i segmenti di mercato, e, purtroppo, e difficile prevedere un’inversione di tale tendenza almeno fino a tutto il 2022.

La cantieristica italiana, e la relativa supply chain, grazie alla propria capacità strategica, al conseguente ottimo portafoglio ordini costruito in passato e alla propria capacità di interagire positivamente con gli armatori, limitando al minimo, almeno per ora, le cancellazioni, si trova in una situazione sicuramente migliore rispetto al resto dell’Europa. Ciò nonostante, il fatto che in Italia, oltre che in Europa, la stragrande maggioranza dei nuovi ordini di navi commerciali appartenga al segmento passeggeri, pone l’intero sistema a rischio, qualora il mercato delle crociere non dovesse riprendersi in tempi sufficientemente contenuti. Tale rischio si può mitigare solo implementando efficacemente tre direttive strategiche: innanzittuo attività volte alla sopravvivenza e al rafforzamento competitivo del settore navalmeccanico italiano ed europeo nel breve periodo; attività volte a creare le condizioni per permettere al settore navalmeccanico italiano ed europeo di prosperare nel lungo periodo; attività volte a massimizzare la capacità competitiva degli associati.  

La prima direttiva comprende tutte le attività volte al presidio dei temi di finanza agevolata in vista della programmazione economica 2021-2028 e delle opportunità derivanti dal Recovery Fund. Della seconda direttiva strategica fanno invece parte quelle attività volte alla salvaguardia dell’industria navalmeccanica europea dalle pratiche di concorrenza sleale provenienti dall’Est Asiatico. Alla terza direttiva strategica sono invece riconducibili le attività formative, informative, di networking e di collaborazione volte all’ottenimento di economie di scala che Assonave da tempo promuove a favore dei propri socii.

"L’assenza di un importante presidio di tali linee strategiche, di competenza primaria delle associazioni, ha purtroppo prodotto in passato risultati nefandi, tra cui la perdita di interi segmenti di mercato e delle relative competenze. Tali attività, ora più che mai, non potranno infatti mai essere portate avanti da una singola azienda, per quanto grande, competitiva ed efficiente, ma solo da un’associazione sufficientemente forte, strutturata e supportata dai propri soci. Svolgere tali attività è l’obbiettivo che Assonave si pone per i prossimi anni, in un momento decisivo in cui si rischia seriamente di lasciare alla concorrenza asiatica i segmenti ancora rimasti in Europa. Ed è per questo che Assonave definisce questa fase come quella dell'"Ora o mai più'".

A margine dell'assemblea il presidente di Assonave Vincenzo Petrone ha evidenziato che "il nostro comparto sta affrontando coraggiosamente la difficile congiuntura industriale e di mercato e chiede alla Commissione Europea e al Governo di tenere in debito conto il ruolo vitale che la cantieristica riveste nel contesto economico italiano ed europeo. Non invochiamo aiuti di Stato, ma supporto all'innovazione tecnologica e alla transizione green verso navi a zero emissioni. Chiediamo inoltre al nostro Esecutivo, con Confindustria di cui Assonave è parte integrante, un punto di riferimento istituzionale unico per l'Economia del Mare, che oggi fa capo a quattro diversi dicasteri, con le comprensibili difficoltà di coordinamento e di progettualità che questa frammentarietà comporta". Petrone ha poi concluso: "A Bruxelles chiediamo di difendere la navalmeccanica europea dalla concorrenza sleale, pesantemente sussidiata, dei costruttori asiatici che operano in dumping a danno dei produttori del nostro continente”.

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