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Balzo costo energia e materie prime macigno su ripresa sistema moda

Intanto si riporta a 91,7 mld di euro il giro d'affari (+22% su 2021 e -9,6% su 2019)

Pesa come un macigno sulla ripresa del sistema moda il balzo dei costi delle materie prime e dell'energia. Al netto di quelle che potrebbero essere le conseguenze del conflòitto tra Russia e Ucraina, la cui evoluzione si aggiorna di ora in ora.
 

Intanto, la moda italiana manda in archivio il 2021 con un giro d'affari che si riporta a 91,7 miliardi di euro, ancora in leggera flessione rispetto al 2019 (-6,4%), ma in netta ripresa sul 202 (+22,2%, preconsuntivo). In crescita anche il primo trimestre del 2022 che vede un aumento del 14%. Cala in questo periodo anche il ricordo alla Cassa integrazione (scende al 25%), mentre le aziende immaginanzo di aumentare il proprio organico nel corso del 2022. I numero emergono dall’Ottava Indagine relativa all’impatto del Covid-19 sulle imprese del settore realizzata da Confindustria Moda.

“Il settore del Tessile, Moda e Accessorio riunito in Confindustria Moda è in una fase di ripartenza molto delicata. Le nostre imprese si avvicinano ai livelli del 2019 e tornano a creare posti di lavoro nel Paese, ma il balzo dei costi rischia di essere grave minaccia specialmente per le aziende più energivore a monte della filiera" commenta il presidente dell'associazione degli industriali della moda, Cirillo Marcolin. "Perché questi fattori non vadano a danneggiare il quadro positivo che si sta faticosamente creando è necessario attivare azioni sinergiche con il Governo, utilizzando i fondi del Pnrr in maniera strategica. È fondamentale quindi che l’allocazione delle risorse veda premiati progetti strutturali che portino le aziende a innovarsi e le metta nelle condizioni di fare investimenti atti a creare ricchezza e valore nel tempo".

"Come Confindustria Moda abbiamo un confronto aperto e costruttivo con il Governo Draghi, che ci permette di valorizzare queste tematiche importanti. Ancora una volta è fondamentale ribadire però che, perché il sistema italiano della moda possa accrescere la sua competitività a livello globale, è fondamentale che le nostre pmi rafforzino la propria struttura economico-finanziaria attraverso i vari strumenti che la legge mette a disposizione e che la Moda italiana parli alle istituzioni e al mondo intero con un’unica voce. Solo lavorando all’unisono, voglio ribadirlo, possiamo veramente mettere in luce il nostro valore e far crescere il nostro settore e il sistema Paese nel suo complesso”.

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