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Coronavirus, prove di 'sistema' per il made in Italy

A settembre il design con tutte le categorie merceologiche al Salone, la moda unisce le forze

Si terrà a settembre la prossima edizione del Salone del Mobile di Milano, dal 5 al 10. Questa è la nuova data dopo l'ulteriore rinvio deciso dai vertici che hanno spostato la kermesse da aprile 2021 a settembre. Un appuntamento che viene visto come "non più rinviabile" dal suo presidente, Claudio Luti e che getta scompiglio tra coloro che a questo punto getterebbero il cuore oltre l'ostacolo, rimandando tutto al 2022 e chi vede le nuove date come un passaggio necessario. Intervenendo a Smartland 'Dalla Lombardia, la ripartenza per il Paese', incontro organizzato da Il Sole24Ore, Luti evidenzia che sarà "la piu' grande riapertura per Milano, per le fiere, per il made in Italy: un segno di ripartenza, cui poi seguiranno la moda, la meccanica e il meglio dell'Italia". La scelta è ricaduta su settembre perché, sottolinea Luti, sembrerebbe un momento 'più sicuro'" per vari ordini di motivi. Innanzitutto la disponibilità erga omnes di un vaccino, la presenza di un maggior numero di visitatori dall'estero, nonché la possibilità di viaggiare. Anche chi non ha subito forti contrazioni o conseguenze dalla pandemia, ha sentito "la mancanza" della manifestazione" ha sottolineato il presidente di Kartell. La sessantesima edizione del Salone del Mobile.Milano riunirà per la prima volta tutte le categorie merceologiche, dunque complementi, luce, bagni e cucine per la prima volta tutte esposte insieme e non secondo la logica delle biennali. "Poter realizzare il Salone il prossimo anno è priorità assoluta per tutti noi che viviamo di design. Confidiamo che lo slittamento a settembre possa lasciare i giusti tempi per superare la fase ancora acuta della pandemia e rappresentare davvero una ripartenza reale a livello globale. Abbiamo tutti bisogno del Salone a Milano. I clienti e i designer di tutto il mondo, così come la stampa che ci segue a livello internazionale, ci hanno chiesto insistentemente in questi mesi risposte sulla conferma dell’edizione. Ci saremo e saremo ancora più belli e motivati come motivate sono le imprese che stanno lavorando per progettare e produrre le migliori proposte possibili. Dopo un così lungo tempo di distanziamento fisico e sociale in ogni ambito vorremmo poter pensare al Salone dell’incontro e del confronto reale, e poter tornare a emozionarci insieme con una città animata di nuovi propositi”.

Ma soprattutto, avverte Luti, non bisogna farsi scippare dai competitor internazionali una manifestazione che è tra le più importanti in Italia: "molti vorrebbero strapparci una parte di questo valore ma dobbiamo essere tutti uniti", avverte. E sull'importanza dell'essere uniti e fare sistema, la pendemia ha forse acceso finalmente un faro e risvegliato le coscienze. Le associazioni rappresentative del made in Italy hanno deciso, sembrerebbe, di porvarci davvero, per reggere l'onda d'urto e restare compettiivie. Di oggi la notizia che la Camera Nazionale della Moda Italiana fa il suo ingresso come partner della Fondazione Altagamma con la nomina di Carlo Capasa, presidente di Cnmi, a consigliere e, a partire dal 2021, a vice presidente di Altagamma per il settore Moda. Un passo giudicato dall'associazione "significativo, nell’anno più difficile per il comparto di alta gamma, che testimonia la volontà delle eccellenze del made in Italy di fare sistema per affrontare le nuove sfide e ottenere un’adeguata e più significativa rappresentatività istituzionale". "Con l’entrata di Cnmi in Altagamma in qualità di Partner garantiamo un maggiore coordinamento fra le due associazioni, ma anche il potenziamento della nostra rappresentatività istituzionale e della nostra capacità di fare sistema” ribadisce Matteo Lunelli che di Altagamma è presidente: un passo, afferma, che "va nella direzione di una maggiore coesione con un settore fondamentale e iconico dello stile di vita italiano".

E se il Salone del Mobile rappresenta il mondo del design e dell'arredamento, Altagamma quello del lusso a 360 gradi, anche la moda al suo interno fa sistema. Con Altaroma che si sposta a febbraio, si completa il calendario delle manifestazioni legate al fashion della prima parte del prossimo anno. Sarà proprio quest’ultima ad aprire le danze nel 2021, dal 17 al 21 febbraio nella Capitale. E' Silvia Venturini Fendi ad annunciare annuncia la decisione assunta dal board dell’associazione di “avvicinare la manifestazione a quelle di Firenze e Milano” e di mostrare una forte coesione tra i poli e i soggetti della moda: “la visione per il futuro passa per una dimensione di sistema. Credo sia imprescindibile in questo momento”. E’ in questa ottica che “l’esecutivo di qualche governo fa – rammenta - ha ridisegnato la strategia della politica economica della moda, ricollocandola nella posizione centrale che merita, ma soprattutto anche ribadendo i tre poli che fanno parte del sistema moda italiano: Milano, Firenze e Roma che dialogano e integrano i loro progetti”. Altaroma anticiperà dunque Pitti Immagine Uomo che si terrà dal 21 al 23 febbraio, insieme a Pitti Filati e Pitti Bimbo. La kermesse fiorentina passerà dunque il testimone a Milano Moda Donna, dal 23 febbraio al 1 marzo. Le altre manifestazioni, che oggi non si possono che definire con altro termine se non phygital, saranno in simultanea: un progetto espositivo che passa per lo slogan di #strongertogether e che vede dal 20 al 24 marzo insieme Micam, Mipel, Homi, Lineappelle e TheOne. Senza dimenticare certamente White, dal 25 al 28 febbraio. 

 

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