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Domenico Vacca, dagli States alla Puglia passando per la città eterna, tra moda e hospitality

Il couturier delle star di Hollywood punta sul mercato italiano, una boutique a Piazza di Spagna e due resort a 5 stelle in Puglia. Per ora

Da New York a Los Angeles, quindi a Roma e in Puglia. E ritorno, senza soluzione di continuità. Domenico Vacca, il couturier delle star di Hollywood, dopo tanti anni trascorsi negli States, allarga i suoi interessi al mercato in italiano. Interessi commerciali, si intende, poiché il 'prodotto', la sua moda, è sempre stata made in Italy. "Una espansione al contrario" la definisce il couturier, che spiega a Luxury&Finance di avere maturato la decisione di approdare in Italia con il suo brand dopo il Covid e dopo avere trascorso diversi mesi di nuovo 'a casa'. Un primo passo che, tuttavia, non è di poco conto, se si guarda anche solo agli investimenti.

Sì, perché Domenico Vacca ha scelto di affrontare anche nel Belpaese non solo il segmento fashion, ma anche un comparto che promette di essere in forte crescita. Escludendo per un attimo le conseguenze geopolitiche del conflitto in Ucraina, gli investimenti nel real estate destinato all'accoglienza e al turismo sono senza dubbio in crescita. Di qui la scelta di cavalcare un'onda favorevole e di acquistare in Puglia due immobili. Un palazzo a Trani, sul porto, e una masseria all'interno. Il primo è un 'monumento' del 1400, " da ristrutturare, dove realizzeremo il primo immobile 'Domenico Vacca'". Il secondo sarà un albergo a 5 stelle, con la medesima denominazione. Il primo passo però è stato l'approdo nella città eterna con l'inaugurazione di un negozio in Piazza di Spagna, aperto in pieno lockdown. "Perché nelle crisi si aprono delle opportunità, se le si sa cogliere" chiosa lo stilista-imprenditore. Prossimo passo Milano dove "stiamo valutando alcuni spazi interessanti". Ma intanto, la Puglia, dove tra un mese partiranno i lavori dei due alberghi che dovrebbero, secondo la timeline, essere pronti nell'estate del 2024. Finita qui? No. I prossimi obiettivi sono rappresentati da hotel anche a Roma e Milano.

Non è certo nuovo Domenico Vacca al settore dell'ospitalità. Perché proprio a New York, sulla Quinta Strada, la boutique uomo e donna Domenico Vacca (1200 mq) ospitava, all'interno di un building di proprietà, anche un bar, un ristorante, una galleria d'arte, una spa, un barbiere e un club privato, oltre a diverse suite. I complementi d'arredo stesso erano firmati Domenico Vacca. "Un'esperienza che ha funzionato" sottolinea l'imprenditore, che ha aperto anche in Madison Avenue e a Soho. In contemporanea, la decisione di uno spin off del brand. "Abbiamo visto che l'unione di Domenico Vacca con l'abbbigliamento, la casa e ricettività poteva ben funzionare" e dunque la decisione di crescere anche in Italia. Partendo dalla Puglia.

L'ambizione, già raggiunta Oltreoceano, è diventare un brand lifestyle. Una "alternativa all'uniforme fatta di 'capo tecnico, jeans e sneakers'. Siamo gli ultimi baluardi che contemplano italian style e made in Italy di qualità". D'altra parte, non manca di sottolineare Vacca, "se l'Italia fa la guerra sulla quantità, la battaglia è già persa. Possiamo solo competere sulla qualità, non certo sui fatturati o sui volumi. Questo è e deve essere appannaggio di altri Paesi. Siamo capaci si creare esperienze molto particolari".

Per dare corso a tutti i progetti sul tavolo, Domenico Vacca lavota alla ricerca di un fondo con il quale finanziare uno dei due hotel ed eventualmente i futuri di Milano e Roma. 
In tutto questo Domenico Vacca non tralascia minimamente quella che è stata l'origine del suo successo, e dunque il cinema. "Abbiamo lavorato ai guardaroba dei cast e degli attori di Hollywood per gli Oscar e i Golden Globe. Abbiamo anche molte relazioni con attori italiani. Tanti li abbiamo incontrati nel palazzo a New York che era diventata una sorta di 'ambasciata italiana' nella Grande Mela". Molti di questi stessi attori "li abbiamo ritrovati a Roma e con loro abbiamo lavorato su un paio di progetti televisivi e un film".  E se dopo avere letto la 'Bio in breve' vi domandate chi ancora voglia vestire, ecco la risposta: Geroge Clooney e Leonardo Di Caprio, che ancora mancano nel palmares ufficiale.

Qui la bio in breve:
Domenico Vacca tra il 2002 e il 2006 ha aperto sei negozi negli Stati Uniti: New York (Fifth Avenue, Madison Avenue e Soho) Beverly Hills, Bal Harbour e Palm Beach. A questi si aggiunge il negozio di Doha in Qatar. Dal 2005, è diventato uno degli stilisti preferiti dai costumisti di Hollywood e ha collaborato con loro per vestire attori e attrici protagonisti di film come Transformers 3 (John Malkovich), Il figlio di nessuno (Al Pacino), Just Wright (Queen Latifah, Common, Paula Patton), The Inside Man (Denzel Washington, Jodie Foster, Christopher Plummer), Stranger Than Fiction (Dustin Hoffman, Will Ferrell, Queen Latifah), August Rush (Jonathan Rhys Meyers), The Kite Runner (Shaun Toub) e serie TV come Lipstick Jungle (Brooke Shields), il dramma di FX Damages (Glenn Close) e In Treatment (Gabriel Byrne) della HBO. È proprio Vacca a vestire Denzel Washington in American Gangster e l’amico Forest Whitaker nella serie Goodfather of Harlem e nei film La notte non aspetta e Matrimonio in famiglia. Anche Terrence Howard nella serie tv Empire e Michael Douglas nella celebre Il metodo Komisky indossano i suoi abiti. Lo stilista ha creato guardaroba per più di 50 tra film e serie TV, per personaggi interpretati, tra gli altri, da Matthew McConaughey, Marisa Tomei, Matt Dillon, Angela Bassett e Alan Alda. A testimoniare la predilezione delle star del grande schermo per il creativo, basta ricordare che Daniel Day Lewis, Forest Whitaker, Alan Arkin e Melissa Etheridge, al momento di ritirare i loro Oscar, indossavano creazioni di Vacca, scelto anche da Jeremy Piven per i Golden Globe e gli Emmy Awards. Tra i suoi clienti più fedeli ci sono anche alcune fra le più grandi star della musica come Kanye West, Usher, 50 Cent, L.A. Reid, Sean P. Diddy Combs e Yoko Ono; ma anche attori del calibro di Ashton Kutcher, Denzel Washington, Christopher Plummer, Dustin Hoffman, Jodie Foster, John Malkovich, Jonathan Rhys Meyers, Keri Russell, Melanie Griffith, Nicolette Sheridan, Queen Latifah, Renée Zellweger, Alan Alda, Vincent Gallo, Jack Black , Michael Imperioli, Glenn Close, Jeremy Piven, Will Ferrell, Steve Carell, Antonio Banderas e Scarlett Johansson. Fra gli atleti, a vestire i suoi abiti sono Lebron James, Scottie Pippen e Steve Smith; La Fortune 500 di New York City. Non mancano VIP come Ronald Perelman, Ronald Lauder, Gustavo Cisneros, Edgar Bronfman Jr, Pepe Fanjul, Giuseppe Cipriani, Ivana Trump e Anne Bass e, addirittura stelle della moda, come Valentino e Tommy Hilfiger.

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