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Gismondi 1754: utile nel semestre grazie al cambio di modello, cresce la redditività nonostante il calo del fatturato
La strategia di riposizionamento avviata da Gismondi 1754 comincia a dare i suoi frutti. La società genovese di gioielli di alta gamma, quotata su Euronext Growth Milan, ha archiviato il primo semestre 2025 con un risultato netto positivo di 121.965 euro, a fronte della perdita di 467 mila euro registrata nello stesso periodo del 2024.
Il semestre evidenzia un calo del valore della produzione a 5,77 milioni di euro (-24%), ma la contrazione dei ricavi è stata compensata da una crescita significativa della redditività operativa: l’EBITDA è salito a 674 mila euro rispetto al dato negativo di un anno fa, con un margine passato dal -4% al +12%. A trainare il miglioramento, spiega la società, è stato il rigido controllo dei costi e una nuova distribuzione dei ricavi tra i diversi canali. Il wholesale, che nel 2024 rappresentava oltre la metà delle vendite, scende infatti al 23%, mentre aumentano le quote di retail (dal 16% al 32%) e franchising (dal 4% all’11%). Crescono anche il margine di contribuzione, a 1,57 milioni (+55%), e il margine lordo, a 4,73 milioni (+10%). Sul fronte patrimoniale, la posizione finanziaria netta è negativa per 5,78 milioni, in lieve peggioramento rispetto a fine 2024 (5,68 milioni), a causa soprattutto di un maggiore utilizzo di linee bancarie. Il patrimonio netto consolidato ammonta a 10,4 milioni.
Il CEO Massimo Gismondi sottolinea come i risultati siano “in linea con le previsioni e coerenti con un percorso di gestione più efficiente e sostenibile”. La maison punta ora a valorizzare i propri tratti distintivi nel competitivo mercato del lusso, con particolare attenzione al secondo semestre e al quarto trimestre, che da solo rappresenta il 35-40% delle vendite annue.