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Il design italiano Oltreoceano è 'sexy'

​​​​​​​La Camera di commercio italiana a Miami segnala un export dall’Italia di prodotti d’arredo e materiali per l’edilizia del valore complessivo di  2,6 mld di dollari (dati 2020) attestando gli Stati Uniti come il più grande mercato al mondo per il settore.

Gli Stati Uniti rappresentano il mercato che compra più materiali dall’estero per l’edilizia e i complementi d’arredo (88 miliardi di dollari). I brand del lusso firmano nuovi grattaceli spesso in partnership con aziende del design italiano per soluzioni arredo home, office e outdoor. Il made in Italy è riconosciuto come 'sexy': valore competitivo della manifattura originale, bella e ben fatta, con la fantasia e capacità italiana di risolvere e adattare il prodotto alla domanda. “Miami a dicembre ospiterà il gala del made in Italy per i 30 anni della nostra associazione, che mette in rete conoscenze ed esperienze degli imprenditori sul mercato per gli imprenditori italiani che lo vogliono approcciare”, racconta a Luxury&Finance Tommaso Cardana presidente della Italy-America Chamber of Commerce Southeast: “è un mercato veloce, esigente

 

con grandi potenzialità e regole precise”. In questo scenario, il Sud Est è l’area più dinamica, con Miami capitale del design e dell’arte contemporanea: “una vetrina che registra 15 milioni di turisti ogni anno e grandi compratori dall’America Latina”, spiega Nevio Boccanera direttore generale della Camera di commercio italiana a Miami, in occasione di Meet U.S., evento per l’internazionalizzazione organizzato e promosso dalla Camera.

Gli eventi per esporre il made in Italy a Miami non mancano. Nel 2022 il design district ospiterà la manifestazione The best of Italian design con 6 eventi tra seminari e incontri di networking, un’area expo e 300 architetti e interior designers partecipanti: in mostra le aziende italiane che avranno l’opportunità di entrare in contatto con i buyer selezionati del mercato locale. Miami è anche la capitale mondiale del settore crocieristico, dove hanno sede i principali gruppi internazionali. Cruise Ship Interiors Expo America identifica quindi un altro settore strategico, quello della crocieristica e yacht, dove il 28 e 29 ottobre sarà presente un padiglione Italia con focus sul contract di grandi nomi dell’arredo del Belpaese. La Florida, Dubai e Singapore rappresentano i mercati più interessanti per lo yacht d’alta gamma, la cui domanda non si è mai fermata. Ma come entrare nel mercato? Bisogna essere strutturati e rispondere alle certificazioni Epa richieste per ad esempio i prodotti in formaldeide. Questo in virtù delle normative sul rispetto della salute e dell’impatto ambientale, oltre a quelle vigenti per ognuno dei cinquanta Stati. Il cliente vuole conoscere il prodotto nel dettaglio e la sua storia.

“È un mercato da comprendere con un potenziale grandissimo”, conferma Alessio Cavezzan, International Sales Director di Aldabra, che realizza apparecchi di illuminazione nella sede produttiva milanese. Serve “capire quali sono i prodotti del settore che vengono venduti, i prezzi, le certificazioni, la filiera commerciale, cioè preparare i propri prodotti alla richiesta, realizzando un catalogo dedicato al mercato americano; capire la parte normativa e se servono agenzie per entrarvi”. Anche Luca Innocentini General Manager di Poliform Miami, che ha una presenza diretta sul mercato con uno showroom al design district, a New York e a Los Angeles specifica che è “un mercato vasto e complesso che richiede un’analisi approfondita. Per le pmi bisogna valutare bene le tipologie di canali che l’azienda vuole percorrere: contract, semi contract, retail. Quali i consumatori target. Valutare i costi, la presenza di magazzini, le tempistiche più veloci e immediate. Inoltre i prodotti vanno customizzati (dimensioni e misure diverse dal mercato europeo)”. E bisogna seguire il cliente offrendo un’esperienza completa, “dall’incontro fino all’installazione del prodotto”. Il mercato deve essere osservato da più punti di vista secondo Francesco Secchiaroli Business Unit Director di Zanotta: “le aziende pioniere hanno creato un’infrastruttura semplice da usare. Come funziona un determinato canale, perché le modalità sono diverse per approcciare il mercato. Bisogna prepararsi: comunicazione sui listini, il catalogo, i giusti moltiplicatori, la corretta logistica; guide nelle Camere di commercio e le istituzioni”.

“Mercato dinamico e in grado di premiare, con un livello di flessibilità che quello europeo non richiede”, aggiunge Jenkin John ceo di Kartell Usa, presente da più di 20 anni, culturalmente retail oriented, con una crescita di fatturato sul residential luxury e che segnala la ripartenza del contract con una nuova interpretazione degli spazi. Il cliente è disposto a riconoscere “l’originalità del progetto e del disegno Made in Italy: essere competitivi rispetto a dove l’unico valore è il costo”.

La personalizzazione e adattamento al mercato, che ha aspettative diverse, è anche sul trovare soluzioni alle misure, perché “piedi e pollici sono l’antitesi alla precisione”, commenta Luigi Zannier ceo di Adotta (pareti divisorie), che chiarisce che oltre a rispondere alle aspettative, è fondamentale creare “rapporti di credibilità e fiducia, serietà, sicurezza e commitment”, “sono gli stessi studi di architettura i nostri clienti; non abbiamo intermediari”, ma la produzione è mantenuta in Italia, perché le finiture sono migliori. Il Covid e i disordini interni hanno solo ritardato, ma oggi la ripresa è forte.

“Nuovi disegni di spazi per l’ufficio, con zone aperte all’esterno, ridotto a metà (delle dimensioni pensate originariamente) e usato in maniera diversa”, spiega Alberto Portolani ceo di Neri North America (illuminazione arredo per esterni) presenti da 10 anni. “Il dna italiano del prodotto non si può copiare”. Qualità e servizio sono fondamentali per competere con il basso costo fatto in negli Stati Uniti.

(nella foto: Tommaso Cardana)

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