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MilanoSesto, Hines e Cale Street investono 500 milioni per acquisire e sviluppare il primo lotto 'Unione Zero'

Prelios gestirà il fondo relativo, prima fase partirà nel 2021

Hines in partnership con Cale Street, società finanziaria e di investimento immobiliare sostenuta dal Kuwait Investment Office, ha finalizzato la sottoscrizione con Milanosesto di un accordo quadro per l’acquisizione e successivo sviluppo di 'Unione Zero', primo lotto ad essere realizzato nell’ambito del progetto MilanoSesto, nel quale Hines Italy è già coinvolta in qualità di advisor strategico e development manager. L’investimento del primo lotto pari a 500 milioni di euro, che vede il Gruppo Prelios gestore del relativo fondo, prevede lo sviluppo di circa 250.000 metri quadrati lordi. L’intero progetto rasformerà la superficie complessiva, pari a 1,5 milioni di metri quadrati, in una destinazione urbana dinamica e sostenibile e, sulla base del masterplan firmato da Foster + Partners, vedrà nascere progressivamente quartieri residenziali, spazi retail, direzionali e alberghieri, nuove piazze e spazi pubblici pensati per favorire l’incontro tra le persone, oltre a 45 ettari di verde diffuso, uno tra i più grandi parchi urbani della Lombardia. All’interno del perimetro di MilanoSesto sorgerà inoltre la Città della Salute e della Ricerca, un grande polo pubblico di eccellenza clinica e scientifica costituito dalle nuove sedi dell’Istituto Neurologico Besta ed Istituto dei Tumori.

La prima fase dello sviluppo, che partirà nel 2021, è soggetta all’ottenimento da parte di Milanosesto di tutte le licenze e i permessi connessi alle infrastrutture del sito, nonché al completamento e certificazione delle bonifiche già in fase avanzata del lotto 'Unione Zero'. Il progetto si  caratterizza per un’offerta residenziale alternativa, basata su affitti accessibili per studenti, famiglie e terza età, prevedendo inoltre una serie di spazi a favore della socialità e dell’inclusione, oltre a servizi moderni pensati per le diverse esigenze generazionali, quali ad esempio spazi dedicati al baby-sitting e al co-working. "Il progetto MilanoSesto intende colmare - evidenziano le società coinvolte nel progetto - il divario tra domanda e offerta in riferimento alle necessità abitative e alle disuguaglianze sociali in un’ottica di lungo termine". L’obiettivo dell’investimento è quindi quello di "realizzare uno sviluppo unico in Italia, in linea con i più avanzati standard internazionali in termini di sostenibilità ambientale e sociale, economia circolare e criteri ESG. Un approccio fortemente condiviso dal Gruppo Intesa Sanpaolo, che ha sostenuto il progetto sin dalle sue prime fasi, credendo in una straordinaria opportunità non solo per la Grande Milano ma per tutto il Paese e garantendo la presenza di solidi e lungimiranti investitori istituzionali nell’operazione".

“Siamo molto orgogliosi – ha affermato Mario Abbadessa, Senior Managing Director & Country Head di Hines Italy – dell’avvio concreto di questo progetto che permetterà di recuperare un’area fondamentale della Grande Milano e dalla forte vocazione industriale, rimasta ferma per oltre vent’anni. Uno dei territori più dinamici e con il più alto potenziale a livello europeo che vedrà nascere uno sviluppo residenziale sostenibile e innovativo, caratterizzato da affitti accessibili, collegamenti al centro della città e servizi moderni per studenti, famiglie e target più maturi. Un lavoro sinergico di squadra che ha portato ad un altro importante risultato nel nostro track record italiano”. “Le persone di Prelios hanno profuso grande professionalità e impegno nell'identificare una soluzione fortemente innovativa per un'area che rappresenta un unicum nel panorama del real estate. Ci onora il fatto che la più importante istituzione finanziaria italiana, Intesa Sanpaolo, abbia riposto fiducia nelle capacità del nostro Gruppo”, ha dichiarato Fabrizio Palenzona, presidente di Prelios. “Il progetto MilanoSesto - ha aggiunto - è proiettato verso il futuro, i giovani, i nuovi modi di abitare, ed è un esempio di livello europeo sul piano dei principi ESG applicati alla rigenerazione urbana. A Hines va il merito fondamentale di avere colto le potenzialità dell’area e di avere indirizzato su di essa le strategie e le best practices che solo un colosso mondiale può aggregare. Questo progetto è la prova che con persone di grande visione come Carlo Messina l’Italia può andare lontano”.
“Il progetto MilanoSesto, confermando la sua elevata valenza a livello europeo in termini di riqualificazione urbana, ambisce a far diventare Sesto San Giovanni parte integrante ed integrata della Città Metropolitana di Milano, grazie anche alla presenza di strutture d’eccellenza come la Città della Salute e della Ricerca”, ha dichiarato Carlo Messina, consigliere delegato di Intesa Sanpaolo. “Grazie allo sviluppo di MilanoSesto, una realtà capace di attrarre operatori specializzati di riferimento nel mercato italiano ed internazionale del Real Estate come Prelios e Hines, si avranno positive ricadute occupazionali sul territorio: il solo cantiere per la riqualificazione di tutte le aree ex Falck darà lavoro a migliaia di persone, senza contare l'indotto, a cui si aggiungeranno altri nuovi posti di lavoro che verranno creati nelle strutture dedicate alla formazione, alla ricerca e all’intrattenimento. In tal senso il nostro intervento si colloca nel più ampio progetto del piano d’impresa che ha l’obiettivo strategico di realizzare la prima Impact Bank al mondo al servizio di uno sviluppo sostenibile e inclusivo”. “La scelta di un investitore internazionale come Hines – ha dichiarato Giuseppe Bonomi, amministratore delegato di Milanosesto S.p.A. – rappresenta il miglior viatico per dare finalmente e concretamente avvio alla fase di sviluppo dell’area. Sono molto soddisfatto di un accordo la cui cifra è l’attitudine a investimenti di lungo periodo. Una caratteristica pienamente coerente con la visione di Intesa Sanpaolo che in questi anni ha garantito la tenuta e la possibilità di un futuro per una porzione preziosa e strategica dell’area metropolitana di Milano la cui dismissione risale ormai a quasi un quarto di secolo fa”.

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