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Porta Nuova, sempre più quartiere

Coima sgr acquista spazi ex Teatro Smeraldo per 60 milioni di euro e li affitta per 21 anni a Eataly

Manfredi Catella mantiene la sua presa su Porta Nuova con un'acquisizione simbolica che farà del quartiere un ecosistema sempre più a misura d'uomo. Questa volta non si tratta di grattacieli, ma degli spazi dell'ex Teatro Smeraldo di Milano che oggi ospitano il gruppo Eataly: Coima sgr li ha acquistati per 60 milioni di euro firmando, contestualmente, un contratto di locazione di 21 anni con la società fondata da Oscar Farinetti e oggi guidata dal figlio Nicola. I negozi resteranno quindi a insegna Eataly Milano, ma Coima si assicurerà una rete più forte di "high street retail" nel distretto finanziario che assomiglia sempre più alla City di Londra. Da Piazza Lina Bo Bardi a piazza XXV Aprile, passando da piazza Gae Aulenti, si prevede che nei prossimi tre anni gli attuali 50 brand distribuiti in 20mila metri quadrati arrivino a superare i 90, per una superficie complessiva di 30mila metri quadrati. Sono negozi, ristoranti e servizi che faranno gola alle decine di grandi aziende, tra cui Unicredit, Ibm, Unipol, Axa e Samsung, che hanno scelto il quartiere come sede dei propri uffici. 

"L’investimento nell’immobile in cui ha sede Eataly Milano si inserisce nel programma di attivazione e transizione Esg della piattaforma commerciale di Porta Nuova che prevede la crescita dei flussi pedonali da 10 milioni a oltre 15 milioni nel 2025, integrando la composizione del distretto con un'azienda italiana con cui condividiamo gli obiettivi di sostenibilità attraverso il controllo di tutta la filiera produttiva e distributiva", ha spiegato Catella, a cui va il merito di aver trasformato l'immagine di Milano con uno dei più importanti progetti di riqualificazione urbana in Europa. 

Secondo le stime di Coima, con l'arrivo di nuove sedi direzionali, le 35mila persone che oggi lavorano nel quartiere di Porta Nuova potrebbero aumentare del 20% entro il 2025. Da qui, l'esigenza di un nuovo "modello di gestione" della zona che lambisce Isola, Repubblica e Garibaldi e dove Coima ha finora concentrato il 58% del suo portafoglio: da destinazione per ammirare il Bosco Verticale, l'Unicredit Tower o la Biblioteca degli Alberi a "vera e propria comunità attiva" e "prototipo di quartiere intelligente e integrato, vissuto da residenti, impiegati, visitatori e turisti". 

Per Porta Nuova, questo è l'ultimo capitolo di una rivoluzione iniziata quasi venti anni fa, nel 2005, quando si sono poste le prime fondamenta del complesso edilizio destinato a ridare lustro a una storica zona ferroviaria, quella delle ex 'Varesine', definita la Coney Island di Milano. La verticalità e l'alternanza di palazzi moderni e spazi verdi ha caratterizzato sin da subito il progetto, di cui il fondo sovrano del Qatar, la Qatar Investment Authority, nel 2015 ha comprato il 100% delle quote. Il passaggio del Teatro Smeraldo a Eataly, nel 2012, si era inserito nel fermento immobiliare che la zona stava vivendo, definendo un nuovo polo aggregativo nella piazza tra Corso Como e Corso Garibaldi.

Per la catena di prodotti Made in Italy, che inaugurò poi lo spazio Smeraldo di Milano nel 2014, si tratta di un'opportunità di rigenerazione. Secondo Luca Baffigo Filangieri, consigliere di Eataly Real Estate, il braccio immobiliare del gruppo che ha compiuto l'operazione, il passaggio di testimone sulla proprietà conferma la strategia della società, "che da sempre opera nel settore immobiliare con ottica di riqualificazione e rilancio. Con questa operazione l’immobile in cui ha sede Eataly Milano entra a pieno titolo nel contesto di sviluppo del quartiere di Porta Nuova inserendosi in uno scenario innovativo e in piena trasformazione, tra i più interessanti in città". L'acquisto da parte di Coima è avvenuto attraverso Core Fund I, fondo costituito nel dicembre 2011 che vede fra gli investitori Enasarco ed Enpam

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