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Oreficeria in forte recupero, nel primo semestre supera i livelli pre-crisi (+8%)

Intesa Sp, "Usa motore della ripresa, tra i distretti Arezzo e Vicenza in spolvero"

In deciso recupero il settore orafo italiano che sta dimostrando di saper cogliere le occasioni di ripresa, mentre la domanda mondiale di gioielli in oro consolida nel secondo trimestre (+60%) il rimbalzo già registrato nei primi tre mesi del 2021 (+54%). In Italia l'incremento è dell'80% nel primo semestre rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e già dell’8% superiore rispetto allo stesso periodo del 2019. Anche le esportazioni italiane di gioielli in oro hanno recuperato i livelli pre-crisi sia in quantità (+3,6%), sia in valore (+0,4%), grazie soprattutto al traino degli Stati Uniti, tornati ad essere uno dei motori della crescita del settore. E proprio gli Usa mostrano un netto recupero rispetto anche al 2019 (+69% in valori, +37% in quantità). E' quanto emerge dal recente report a cura della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo dedicata al comparto a firma di Stefania Trenti e Sara Giusti.

Continua il trend di crescita verso il Sudafrica, che aveva già mostrato variazioni positive nel 2020 (+74%). Gli Emirati Arabi si confermano secondo mercato con un totale recupero dei livelli pre-Covid in termini di valori (+5%), mentre rimane un divario in termini di quantità (-18,4%). Forti gli scambi con l’Irlanda, effetto delle policy degli operatori stranieri già presenti nel 2020 che confermano l’utilizzo del mercato irlandese come base fiscale e logistica per servire altri mercati, tra cui, con ogni probabilità, il Regno Unito (dove nel primo semestre si è registrato un crollo dei valori esportati dall’Italia, -46%). Le esportazioni verso la Svizzera, nonostante il significativo rimbalzo (+53,7% in valori, +58,3% in quantità), mostrano un ritardo rispetto al primo semestre 2019 pari a circa il 35%. 

Anche a livello territoriale, Arezzo e Vicenza ottengono un valore di esportazioni già superiori al primo semestre 2019, mentre il distretto di Valenza non ha ancora recuperato completamente il divario con il livello pre-crisi. In particolare, le esportazioni del distretto orafo vicentino a giugno 2021 si sono attestate a circa 770 milioni di euro, un valore quasi doppio rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e in crescita rispetto al corrispondente periodo del 2019 (+12,8%). A sostenere la crescita del distretto veneto le vendite verso gli Stati Uniti (+74,4%) e verso il Sudafrica (+66,6%); si è rafforzato inoltre il trend di crescita delle esportazioni verso la Malasya, già importante nel 2020 (+95,8%). Ritornano sopra i livelli del 2019 anche le esportazioni verso gli Emirati Arabi Uniti (+1,4%), mentre non recupera il divario l’export verso Hong Kong (-55,7%).

Anche il distretto aretino si riporta sopra i livelli pre-crisi (+12,8%) e realizza esportazioni nei primi sei mesi del 2021 per 1,2 miliardi di euro, più che doppie rispetto al periodo gennaio-giugno 2020 (+110,9%). Un impulso importante arriva dalla crescita delle vendite verso gli Stati Uniti (+92,7%) e il Sudafrica (+638,2%), che si posiziona nel 2021 come sesto mercato di sbocco. Completo il recupero anche delle esportazioni verso Emirati Arabi Uniti (+12,1%), Francia (+13,4%) e Turchia (+32,5%), mentre continuano a registrare un divario negativo rispetto al 2019 le esportazioni verso Hong Kong (-36,7%).

Il territorio che ha sofferto maggiormente nel corso del 2020 e ancora mostra un calo rispetto al pre-crisi è il distretto di Valenza Po, penalizzato dal ritardo nel mercato francese (-17,8%) e dal continuo peggioramento delle esportazioni verso la Svizzera (-15,1% nel 1° trimestre, -7,8% nel 2° trimestre). Importante la crescita dell’Irlanda (+79,6%), che nel 2021 con circa 250 milioni di euro rappresenta il 36% delle esportazioni distrettuali.

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