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Balz Schürmann (skin689), "Un buon prodotto per il corpo è come la buona cucina: ha bisogno di tempo"

Intervista al managing partner e presidente dell'azienda nata a Zurigo nel 2015 e distribuita in Italia da Marionnaud

Gli appassionati della cabala (e i concorrenti) non troveranno alcun significato recondito dietro il numero del brand skin689, mentre gli amanti dei numeri non possono fare a meno di apprezzare come la cifra rimanga perfettamente leggibile nel suo riflesso. “Nel nostro nome abbiamo voluto un numero, per esprimere la scienza che supporta la qualità dei nostri sei prodotti per il corpo. Quindi, abbiamo scelto questo numero in particolare per la sua estetica, visto che ci occupiamo di bellezza”, spiega subito Balz Schürmann, Managing Partner e Presidente di skin689, illustrando come le singole cifre si possano combinare nel logo: il 6 e il 9 sembrano esprimere il lavoro di ogni singola goccia di prodotto sulle cellule del corpo, a favore della maggiore longevità rappresentata dall’8 (analogo al simbolo dell’infinito) che le racchiude. La scienza al servizio dell’estetica della pelle, dunque. La mission dell’azienda è tutta nel nome e il fatto che occorra un po’ di tempo per ricostruire questo percorso logico chiude il cerchio attorno ai principi fondativi di questa impresa di Zurigo nata nel 2015, che punta sul tempo per fare la differenza.

“Quando decidi di entrare nel mercato dei prodotti per il corpo, e per la cura della cellulite nello specifico, ti scontri subito con la diffidenza delle persone: ‘Non c’è niente che funzioni’, è la frase che più spesso senti ripetere, soprattutto dalle signore che lottano da anni per contrastare il problema. Così abbiamo colto due necessità: la prima è quella di affidarsi a un team di scienziati in grado di sintetizzare il sapere nel prodotto; la seconda è quella di “educare” i clienti al suo utilizzo corretto per un tempo corretto.

La prima necessità è un prodotto scientificamente valido. Come si ottiene?

“Siamo partiti dagli studi di due università tedesche che lavoravano sul funzionamento delle cellule e sulla loro reazione a certe sostanze. Uno spin-off di queste ricerche riguardava quello che è diventato l’ingrediente base dei nostri prodotti. Abbiamo registrato i brevetti per i principi attivi CHacoll®, COAXL™ e DermCom® e messo sul mercato: un anticellulite, una crema per le braccia, una per mani e dita, una crema e una maschera per collo e decolleté e – unico prodotto per il viso – una maschera idratante per uomo e donna”.

La seconda necessità è una sfida altrettanto impegnativa: cambiare il mindset e le abitudini dei clienti. Da dove si parte?

“Noi puntiamo sulla trasparenza delle informazioni e sulla qualità della comunicazione, oltre a quella del prodotto. Innanzitutto, non ci rivolgiamo a un mercato di massa ma alla clientela selezionata che acquista in farmacia e nelle profumerie specializzate e che ascolta i consigli dei medici. Poi, cerchiamo di essere molto completi nel racconto dei nostri prodotti e delle loro tempistiche. In 12 settimane i nostri principi attivi consentono di ottenere un aumento dell’elasticità cutanea del 22% e una diminuzione dei lobuli di grasso del 44%: sono risultati importanti e duraturi, ci vuole pazienza per ottenerli. Purtroppo molti si scoraggiano se non vedono cambiamenti immediati e si affidano magari a prodotti a base di caffeina, che drenano liquidi ma non lavorano sulla qualità dei tessuti, che in breve tornano al punto di partenza”.

A proposito del cambio di abitudini, che cosa avete rilevato durante il primo periodo dell’emergenza Covid?

"Inizialmente abbiamo registrato qualche difficoltà, determinata dalla chiusura completa dei negozi. Per fortuna, il nostro e-commerce era già strutturato, quindi non è stato un dramma lavorare solo con quello per alcuni mesi. Anche durante il lockdown le persone si sono prese cura di loro stesse e, anzi: proprio perché vedevano sgretolarsi le certezze che avevano sempre avuto nella vita fuori casa, molti si sono concentrati nel fortificare routine quotidiane legate a qualche pratica di benessere e cura di sé”.

Visto che lavorate molto con il digitale, che tipo di strategie trovate più utili nella vostra comunicazione?

“Per noi funziona un mix di elementi. I nostri prodotti hanno bisogno di spiegazioni, perciò vogliamo essere sicuri che le persone vengano sul nostro sito e leggano informazioni certificate, non “emotive”. Quindi, bene gli influencer quando servono ma noi vogliamo avere sempre il sito come il punto di arrivo, non solo per vendere ma anche per confermare la nostra credibilità. La consapevolezza delle persone è molto importante, per questo puntiamo su trasparenza e sincerità: essere chiari su tempi, quantità e utilizzo contribuisce alla fiducia che sottende la costanza necessaria”.

Quali sono le vostre aspettative per il prossimo anno?

“Visto il periodo, abbiamo dovuto rivedere al ribasso le nostre stime, ma comunque ci aspettiamo un + 20/25%. Certo, sono numeri lontani dal +100% che abbiamo ottenuto fra il 2018 e il 2019 e dal successivo +80% fra 2019 e 2020, ma ci consideriamo soddisfatti e fiduciosi”.

Evidentemente la sincerità paga, visto che siete in una fascia di prezzo medio-alta.

“È quello in cui crediamo. Se quando hai fame non hai pazienza e vai al fast food, dopo un paio d’ore avrai di nuovo fame. Se invece ti prendi il tempo di cucinare un bel risotto allo zafferano, resterai sazio e soddisfatto molto a lungo”.

Per il prossimo futuro lo chef Schürmann che cosa prevede?

“Continuiamo a “ricercare ricercatori”. Per noi ricerca e sviluppo è un asset fondamentale e vogliamo un team scientifico forte per mettere a punto nuovi prodotti, sempre per il corpo e tralasciando il viso, mercato più complesso e ricco di concorrenti”.

 

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