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Associazioni attività commerciali centri storici delle città d'arte a Draghi e Garavaglia, sostegni economici per costi fissi su base annua

Sostegni economici che tengano conto dei costi fissi sostenuti a fronte di cali del fatturato del 65-70% su base annua e non mensile: è quanto chiedono in una missiva indirizzata al presidente del Consiglio, Mario Draghi, e al ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, le associazioni delle attività commerciali dei centri storici delle città d'arte (Associazione Via Condotti, MonteNapoleone District, Piazza San Marco, Ponte Vecchio). "È necessaria una maggior tutela per gli interessi di un ampio numero di aziende commerciali operanti nei centri storici delle città d'arte, che sono le eccellenze nei settori della moda, del gioiello, e dell’artigianato in genere e un’importante attrazione turistica del Paese; attraverso i loro prodotti rappresentano la storia dell'artigianalità, della creatività e dell'inventiva italiana a complemento delle bellezze naturali e artistiche dell'Italia" spiegano le associazioni, evidenziando che si tratta di aziende che "solitamente beneficiano dei medesimi flussi turistici che sostengono le attività ricettive e i pubblici esercizi con i quali tra l'altro si sviluppano sinergie vitali. Il fatturato dei negozi operanti nei centri storici delle città d’arte dipende in media almeno per il 65/70% dagli acquisti dei turisti stranieri, soprattutto da quelli extra europei".

"La situazione riveniente dalla pandemia - scrivono - ha reso difficile la sopravvivenza di aziende storiche delle città d'arte che vivono prevalentemente di turismo; Roma, Venezia, Firenze, Milano, sono città rinomate anche per le vie dello shopping che purtroppo ormai sono deserte da più di 12 mesi. Molte aziende hanno già chiuso, altre sono in procinto di chiudere nel perdurare di questa tragica situazione. È del tutto evidente che la crisi indotta dalla pandemia interessa una platea ampia di operatori ma che, senza ombra di dubbio, non sono tutti colpiti allo stesso modo. Queste attività commerciali soffrono tanto quanto gli alberghi, sono colpite dalla pandemia allo stesso modo con gravi ripercussioni anche occupazionali. È forse meno evidente, perché i negozi a differenza degli alberghi sono aperti quando possibile, ma la situazione è forse peggiore perché si seguita a sostenere costi senza avere corrispondenti ricavi".

Le associazioni chiedono dunque di prevedere nell'ambito del prossimo provvedimento un sostegno sulla base del calo annuo del fatturato e non mensile, e dei costi fissi annuali, considerato che il recente sostegno rapportato alla perdita di un mese non copre in molti casi neppure una mensilità del canone di locazione, vero tallone d'Achille per la maggior parte delle attività. Come noto, i costi fissi delle nostre aziende in termini di affitto e di oneri commerciali di vario tipo sono sensibilmente più alti di aziende operanti in altre zone delle città. Con riferimento al perimetro, il punto di partenza è la misura similare prevista dal "decreto Agosto", DL n. 104 del 14 agosto 2020 che potrebbe essere riproposta modificandone i termini considerato che anche quella si è rivelata del tutto insufficiente. A titolo meramente indicativo riteniamo che il precedente aiuto vada almeno moltiplicato per 12 affinché venga rapportato a una perdita annua e non mensile". A firmare la richiesta Gianni Battistoni, presidente Associazione Via Condotti; Guglielmo Miani (nella foto), presidente Associazione MonteNapoleone District; Claudio Vernier, presidente Associazione Piazza San Marco; Giuditta Biscioni, presidente Associazione Ponte Vecchio. 

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