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Capital Group: "Le banche europee battono i Magnifici 7" (LA PAROLA AL MERCATO)
Non sono stati i titoli tecnologici a dominare i mercati globali negli ultimi dodici mesi, ma le banche europee. L’indice MSCI Europe Bank ha messo a segno un rialzo del 63,6% fino alla fine di agosto, avviandosi verso il miglior anno dal 1997, superando di gran lunga i “Magnifici 7” americani – da Apple a Nvidia – fermi a un +9,9%. “È un periodo breve, ma rappresenta un ottimo promemoria dei benefici di un portafoglio diversificato”, spiega Samir Parekh, gestore di portafoglio azionario di Capital Group “Anche i settori più trascurati possono registrare rimbalzi quando le aree più amate del mercato rallentano.” Parekh racconta di aver individuato l’opportunità già nel 2022, quando l’Europa si trovava di fronte a un’inflazione persistente e a una progressiva normalizzazione dei tassi d’interesse. “Molte banche europee erano fuori dal radar degli investitori e scambiavano dal 30% al 60% sotto il valore di libro, con uno sconto notevole rispetto alle grandi americane. Con il rialzo dei tassi, i margini d’interesse si sono ampliati, rafforzando i bilanci degli istituti.” Cinque ragioni dietro il ritorno delle banche europee 1. Un contesto di tassi di interesse normalizzato. Dopo otto anni di tassi negativi, la Bce ha avviato nel 2022 una fase di rialzo fino al 4%, sostenendo i margini bancari. Ora i tassi si attestano intorno al 2% e la curva è tornata più ripida, condizione favorevole per il settore. 2. Vincoli regolatori più leggeri. Dopo anni di accumulo di capitale, i requisiti minimi si sono allentati e i dividendi sono tornati a crescere. UniCredit, ad esempio, ha portato la cedola da 0,12 dollari nel 2020 a 2,40 nel 2024; BBVA ha incrementato il dividendo del 24,4% a 0,74 dollari. 3. Ripresa della crescita dei prestiti. Dopo oltre un decennio di stagnazione, i prestiti tornano ad aumentare, con prospettive di ulteriore accelerazione nel 2026 grazie agli stimoli tedeschi. “Non prevediamo perdite significative sui crediti”, sottolinea Parekh. 4. Minori rischi da dazi. A differenza di altri settori industriali, le banche europee operano principalmente a livello domestico e non sono esposte alle guerre commerciali. 5. Valutazioni ancora interessanti. Nonostante il rally, i multipli restano contenuti. Deutsche Bank quota a 0,9 volte il book value e Banco Santander a 1,2, contro le 2,4 volte di J.P. Morgan e 1,4 di Bank of America. La corsa delle banche europee avviene in un contesto di più ampio rialzo dei titoli non statunitensi, sostenuto dall’indebolimento del dollaro e dagli stimoli economici tedeschi. Secondo Parekh, si tratta di un chiaro esempio di come la diversificazione geografica e settoriale possa rafforzare i portafogli nel lungo periodo. “La straordinaria performance delle banche europee è un richiamo a mantenere prospettive globali e di lungo termine. Con il continuo ampliamento del mercato azionario, potremmo scoprire che anche i segmenti più improbabili possono aggiungere valore”, conclude Parekh.