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Crisi acuisce difficoltà economiche italiani, ma controllo finanza ancora molto scarso/ PAROLA AL MERCATO

Lo evidenzia un sondaggio condotto da Moneyfarm e Dectech

La crisi, o meglio le varie crisi che si sono e si stanno succedendo, hanno esacerbato le difficoltà economiche degli italiani che non esercitano per altro un gran controllo sulle proprie finanze. Uno studio di Moneyfarm (effettuato sulla popolazione dei due Paesi in cui la società opera, Italia e Regno Unito), in collaborazione con Dectech, società specializzata in studi comportamentali che fa capo alla Warwick University, rivela che il 27% del campione italiano ha dichiarato di non aver dormito di notte almeno una volta negli ultimi sei mesi per problemi legati alla sfera finanziaria.

Una preoccupazione che colpisce più significativamente le fasce economicamente più vulnerabili e più spesso gli under 40 degli over 40, ma il quadro tutt’altro che roseo è confermato anche da altri dati. Il 19% degli intervistati ha avuto difficoltà o non è riuscito a onorare impegni finanziari essenziali, come l’affitto o i prestiti, e qui spicca il 21% dei giovani under 40 (contro il 14% degli over 40). Al 14% è stato negato l’accesso al credito in seguito a controlli di solvibilità o al merito creditizio, mentre il 17% ha ricevuto l’ultimo avviso per il pagamento delle utenze ripetutamente inevaso.

A circa un terzo degli italiani è capitato di terminare i risparmi prima di ricevere lo stipendio, sempre con differenze notevoli tra fasce di popolazione più o meno vulnerabili dal punto di vista economico. Solo il 28% del campione ha ricevuto un aumento di stipendio o comunque ha visto incrementare in altro modo la sua fonte di reddito principale. Si tratta più spesso di uomini (34%) che di donne (25%) e più spesso di giovani (34%) che di over 40 (23%). Purtroppo sono altrettanti (27%) gli italiani che hanno invece visto diminuire le entrate a causa della perdita del posto di lavoro o della riduzione dell’orario, oppure a causa della riduzione di stipendio, pensione e sussidi. Qui si registrano percentuali superiori tra gli individui più vulnerabili
economicamente (33% vs 22%) e leggermente superiori tra gli under 40 (28% vs 24%). 

Il 53% degli italiani negli ultimi sei mesi ha rimandato un acquisto perché non poteva permetterselo. Nel complesso donne e giovani sono le categorie che sentono di aver fatto più sacrifici. Sembra resistere, tuttavia, una maggioranza di italiani che continua a potersi permettere spese non essenziali di varia entità, anche tra chi è economicamente più vulnerabile e tra i giovani under 40. In particolare il 55% degli italiani dichiara di aver affrontato una grande spesa non essenziale (come vacanze, elettrodomestici e device tecnologici), soprattutto tra gli under 40, e il 72% afferma di non aver comunque rinunciato a togliersi sfizi di piccola entità. Positivo anche il fatto che il 26% degli italiani sia riuscito a estinguere finalmente un debito significativo (mutuo, finanziamento) negli ultimi sei mesi.

Il dato più eclatante che emerge dallo studio Moneyfarm-Dectech è che oltre il 60% degli italiani non ha sotto controllo le proprie finanze: purtroppo tenere traccia delle proprie spese è un comportamento meno comune tra chi ne avrebbe più bisogno, le persone economicamente più vulnerabili (il 32% contro il 44% dei meno vulnerabili). Per fortuna il 45% dei giovani under 40 dimostra maggiore attenzione a questi aspetti, contro il 35% degli over 40. È interessante poi prendere in esame coloro che investono i loro risparmi: il 76% degli investitori dichiara di avere pieno controllo delle proprie finanze. Il 95% degli intervistati ha almeno un conto corrente e/o deposito mentre solo il 58% detiene un qualche tipo di prodotto di investimento.

Ci sono poi senz’altro abitudini ancora scarsamente diffuse tra gli italiani: informarsi regolarmente su questioni di carattere economico-finanziario (39%), come per esempio l’inflazione o i tassi di interesse, leggere settimanalmente la stampa finanziaria (27%) e ascoltare podcast o guardare video su argomenti economico-finanziari (30%). A informarsi di più sono le persone economicamente meno vulnerabili (51% contro il 32%), e gli uomini (il 52% contro il 34% delle donne). Se infine si prendono in esame coloro che investono i propri risparmi, le percentuali sono molto incoraggianti: il 77% degli
investitori si informa settimanalmente su questioni di carattere economico-finanziario, l’87% legge settimanalmente la stampa finanziaria e l’86% ascolta podcast o guarda video su argomenti economico-finanziari. 

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