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Burberry, conseguenze concrete da coronavirus. Chiusi 25 negozi in Cina

"Lo scoppio del coronavirus nella Cina continentale sta determinato conseguenze concrete sulla domanda di lusso: anche se attualmente non siamo in grado di stimare quanto a lungo durerà questa situazione, restiamo fiduciosi nella nostra strategia. Nel frattempo, stiamo adottando azioni di mitigazione e ogni precauzione possibile per contribuire a garantire la sicurezza e il benessere dei nostri dipendenti. Siamo estremamente grati per l'incredibile sforzo dei nostri team e i nostri pensieri immediati sono rivolti alle persone direttamente interessate da questa emergenza sanitaria globale". Così Marco Gobbetti, amministratore delgato di Burberry, conferma oggi che il diffondersi del virus sta impattando economicamente sul brand che ha con la Cina uno stretto rapporto. 

Di qui la necessità di aggiornate il mercato, anche perché "la guidance per l'anno che si conclude a marzo 2020 "è precedente all'impatto dell'epidemia". Attualmente 24 dei 64 negozi Burberry nella Cina continentale sono chiusi, mentre i restanti negozi sono in funzione con orari di apertura ridotti e "registrano un significativo calo di attività".

Tutto ciò sta avendo un "impatto sulle vendite al dettaglio sia in Cina continentale sia a Hong Kong". Meno influenzato il business legato al turismo dei cinesi, ma "date le crescenti restrizioni di viaggio, prevediamo un peggioramento nelle prossime settimane" fanno sapere da Burberry, annunciando "azioni di mitigazione", che, in tutti i casi, daranno poco beneficio all'anno in corso, dal momento che il bilancio sta per chiudersi.

Burberry assicura di volere continuare le "principali iniziative di crescita in preparazione della ripresa della domanda di lusso". Infine una nota a sostegno degli "sforzi che il governo cinese sta compiendo per contenere il virus e stiamo lavorando in stretta collaborazione con le autorità locali e i partner".

 

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