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Formazione permanente, imperativo categorico

Ciralli (Phyd), la competitività non può che passare attraverso l'apprendimento

Formazione permanente, imperativo categorico. Il digitale consente anche questo e in qualche modo obbliga a mettere a fuoco le proprie attitudini per essere competitivi in un mercato del lavoro fluido, sempre più orizzontale. Nel quale non è detto che alla fine del percorso saremo gli stessi (lavoratori) che eravamo all'inizio. Si parla di up-skilling e re-skilling, miglioramento delle proprie competenze e riqualificazione. Phyd, digital venture di The Adecco Group nata con la collaborazione tecnologica di Microsoft Italia, ha messo a punto un modelli, sintesi tra fisico e digitale, che consente a chiunque e in qualunque luogo di acquisire nuove conoscenze. Uno spazio virtuale e uno fisico Phyd Hub, che a Milano si trova in via Tortona. "Nonostante non lo avessimo pensato in un altro contesto, paradossalmente la situazione che si è venuta a verificare con l'emergenza sanitaria ha ulteriormente rafforzaro questo concetto" sottolinea a Luxury&Finance il Ceo di Phyd, Manlio Ciralli. "Phyd nasce come un progetto phygital, che combina la fisicità di un luogo con quella che è la genesi di tutto, cioè uno spazio digitale. Lo stesso nome altro non è che la crasi tra physical e digital e, tra l'altro, si pronuncia 'feed', termine che riporta al concetto di arricchimento, di nutrimento".

Ma cosa è esattamente? "Uno spazio - contenitore, di education e di conoscenza, ma anche di intrattenimento e movimento, quello che con una definizione un po' abusata e un po' troppo anglofona viene identificato - evidenzia Ciralli - come edutainment: educazione ma anche entertainment. Uno spazio che mette al centro la persona e la conoscenza, senza la quale non ci possono essere sviluppo e miglioramento. Semplificando, oggi Phyd è uno spazio fisico e uno spazio digitale, due facce della stessa medaglia. Quella digitale arriva prima, ed è quella che abbiamo inizialmente pensato come primo step, prima pietra di questo progetto. Una tecnologia non disruptive, ma alleata dell'essere umano". In sostanza, insieme a Microsoft, è stata messa a punto una piattaforma che consente a chiunque, lavoratore o studente che sia, dopo la registrazione, di fare un assessment, una valutazione per capire quale percorso lavorativo intraprendere sulla base delle vere attitudini, oppure come cambiare strada, intraprendere nuove sfide. "Il sistema - spiega l'ad di Phyd - consente di valutare le soft skills, le capacità attitudinali, per capire quanto si è aperti nei confronti della trasformazione, ma anche per innestare nuove conoscenze e nuove competenze". Vengono poi valutate le hard skills: la capacità cognitiva astratta, quella cognitiva testuale e quella cognitiva numerica. Infine le competenze relativamente alla tecnolgia e alle lingue. Un ultimo passaggio può essere effettuato nell'hub, attraverso percorsi di realtà aumentata. Insomma, test attitudinali molto puntuali che hanno una loro scientificità e che consentono a chi vuol sapere di più su se stesso di poterlo fare. 

"Il nostro obiettivo - sottolinea Ciralli- è rendere le persone consapevoli rispetto a quali percorsi devono intraprendere. In un paese competitivo bisogna capire qual è lo stato di conoscenza e come si deve evolvere rispetto alle trasformazioni del mondo, per restare al passo. Il rischio è una polarizzazione sociale, tra lavori poveri e lavori ricchi, dove ci saranno poche persone che faranno lavori molto qualificati e la maggior parte delle persone che si ritroveranno a fare qualcosa di diverso e poco qualificante". Conclusi gli assessment e tracciato il profilo, Phyd invita a selezionare fino a 6 occupazioni diverse, sei job, sei professioni, per obbligare a lavorare sui propri desiderata. Quindi restituisce un quadro che indica quanto si è aderenti alla preferenza che è stata indicata.C'è poi un Recommendation Engine che, rispetto alle job selezionate, verifica, su circa 30.000 fonti europee tra portali e aggregatori, se il lavoro o la funzione alla quale si ambisce è in crescita oppure in declino. E' possibile entrare anche in relazione con persone fisiche, mentor, che raccontano la propria esperienza gratuitamente, oppure coach, scegliendo pacchetti di ore. "La piattaforma digitale fa da barometro rispetto al mondo del lavoro e consente di capire quanto si è veramente portati per certe professioni o ne suggerisce eventualmente delle altre. Fa incontrare persone che aiutano nel percorso di miglioramento e di sviluppo delle attitudini. Lo spazio fisico invece un contenitore a tutti gli effetti, pensato per fare incontrare anche persone di età diverse".

Persone di età differenti e anche contenuti tra i più vari: dal fintech alla fotografia, alla musica, dalla biotecnologia alla blockchain. "L'idea è che ci sia un palinsesto che affronti tematiche diverse ma sempre con una logica ancorata a due pilastri: il futuro del lavoro e le competenze del futuro". Ma come vengono restituiti questi contenuti? Sotto forma di speech, showcase, talk: le modalità di interazione con il pubblico sia fisicamente sia digitalmente possono essere diverse. Inoltre, tutto quello che viene prodotto come contenuto all'interno dello spazio Phyd, viene successivamente inserito in piattaforma, disponibile per tutti. 

"Il lockdown - conclude Ciralli - ha dato la sveglia soprattutto al piccole e medie imprese italiane dove, a causa degli impedimenti infrastrutturali e tecnologici, non si riusciva a dare continuità al business e alla quotidianità lavorativa: l'emergenza ha almeno reso le persone un po' più consapevoli rispetto al fatto che il digitale non è più derogabile. Certe cose le devi fare necessariamente se vuoi restare competitivo. Poi si aprono altri due mondi, che sono la formazione, l'apprendimento continuo che ormai deve diventare parte integrante del percorso di qualsiasi individuo. Se non inietti conoscenze nuove e competenze nell'arco mediamente di ogni 5 anni, rischi di lavorare su modelli passati. Ci piace immaginare le persone in uno stato di apprendimento continuo, non perché vogliamo che lo siano, ma perché la competitività non può che passare attraverso l'apprendimento".

Lo spazio di Milano è stato costruito con un investimento di oltre 6 milioni di euro, compresa la realizzazione della piattaforma. Phyd Hub è organizzata su due livelli: il primo si apre con l’ingresso, che segna il passaggio dal mondo fisico esterno a quello phygital della nuova piattaforma; in successione, poi, si trovano l’area training, che ospita 4 spazi Capsule pensate per la formazione individuale; le Forge (Light e Main), che rappresentano un luogo dedicato all’apprendimento verticale per piccoli gruppi; e, infine, la parte più estesa rappresentata dall’Arena che ospiterà corsi, workshop, talk ed eventi. Al piano superiore, invece, si trova il Patio, disegnato per accogliere eventi e presentazioni. 

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