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Il packaging di lusso diventa più green e narrativo
Nel mondo del lusso il packaging si alleggerisce, si fa sostenibile, intelligente e narrativo. È quanto emerge dal nuovo report di Bain & Company, in collaborazione con il Gruppo Fedrigoni, presentato a Parigi durante l’evento “Explore – Fedrigoni Creative Summit”.
L’indagine, condotta su oltre 500 operatori della filiera del packaging di alta gamma, restituisce un dato netto: la sostenibilità è diventata un fattore competitivo. Il 50% dei dirigenti stima che, entro tre anni, oltre il 30% delle vendite sarà generato da soluzioni green. Non più una scelta etica, ma una richiesta di mercato.
“Bellezza e responsabilità non si escludono,” afferma Claudia D’Arpizio, partner di Bain. “Anzi: oggi convivono nel design, nei materiali e nella tecnologia”. I brand più avanzati stanno già sperimentando carte speciali, polimeri compostabili, ma anche vetri più leggeri e confezioni modulari, capaci di coniugare estetica e funzionalità ambientale.
Al centro della rivoluzione c’è anche il Passaporto Digitale del Prodotto (DPP), destinato a diventare standard nei prossimi anni: etichette intelligenti, QR code, tracciabilità dei materiali. Per il consumatore del lusso, “sapere” è già parte dell’esperienza.
Secondo il report, la vera svolta non verrà solo dalle normative UE (come il regolamento sugli imballaggi), ma dalla crescente pressione dei clienti finali. Il lusso, oggi, non si misura solo con l’esclusività: si riconosce anche nella coerenza dei valori. E il packaging – da semplice contenitore – si trasforma in manifesto.