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In Usa -20,5 milioni di occupati, disoccupazione schizza al 14,7%.

Ma dato era atteso e le Borse non rallentano.

Nel mese di aprile gli occupati nei Usa (esclusa agricoltura) sono diminuiti di 20,5 milioni di unità e il tasso di disoccupazione è schizzato di 10,3 punti percentuali, raggiungendo il 14,7%. Questo è il tasso più alto e il maggiore aumento dagli anni immediatamente successivi la Seconda Guerra mondiale. Il numero dei disoccupati è aumentato di 15,9 milioni di persone, raggiungendo i 23,1 milioni. Lo rende noto il dipartimento del Lavoro americano. Il forte incremento della disoccupazione era atteso, anzi il consunsus immaginava uno scenario ancora peggiore. Ed è questo il motivo per il quale le Borse non ne hanno risentito e hanno continuato a viaggiare in rialzo. Nei numeri americani si riflettono gli effetti della pandemia di coronavirus e gli sforzi per contenerla. 

Nel dettaglio, il tasso è aumentato del 13% per gli uomini adulti, del 15,5% per le donne adulte, del 31,9% per gli adolescenti, del 14,2% per i bianchi, del 16,7% per i neri, del 14,5% per gli asiatici e del 18,9 per cento per gli ispanici. Il numero di disoccupati che hanno dichiarato di essere in cassa integrazione temporanea è aumentato di circa dieci volte, raggiungendo i 18,1 milioni. Il numero di persone che ha perso il lavoro a tempo indeterminato è aumentato di 544.000 unità, raggiungendo i 2 milioni. In aprile, il numero di disoccupati che sono rimasti senza lavoro per meno di 5 settimane è aumentato di 10,7 milioni di unità, fino a 14,3 milioni, pari a quasi due terzi dei disoccupati. Il numero di disoccupati che sono statiI disoccupati da 5 a 14 settimane sono aumentati di 5,2 milioni a 7 milioni. Il numero dei disoccupati di lunga durata (da 27 settimane o più), è diminuito di 225.000 unità a 939.000, nel corso del mese e ha rappresentato il 4,1%.

A soffrire di più i settori del tempo libero e dell'ospitalità, dove l'occupazione è calata di 7,7 milioni di persone, pari al 47%. Quasi tre quarti della
diminuzione si è verificata nei servizi di ristorazione e nei luoghi di consumo (-5,5 milioni). L'occupazione è diminuita anche nel settore artistico, dello spettacolo, e nel settore ricreativo (-1,3 milioni) e nel settore alberghiero (-839.000).

 

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