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Italia la più desiderata, ma solo terza come meta turistica alto di gamma

Vale 25 mld di euro, 60 considerato l'indotto, ma può arrivare a 100 mld

Il turismo di alta gamma vale 25 miliardi di euro e insieme all'indotto raggiunge 60 miliardi di euro (3% del Pil). Se potenziato, può crescere fino a 100 miliardi di euro di valore diretto, senza contare anche in questo caso le ricadute sul territorio. E' quanto è emerso dalla Giornata Altagamma dedicato al turismo di fascia alta, organizzata in colllaborazione con Bain & Company, Boston Consulting Group, Enit-Agenzia Nazionale del Turismo e Global Blu

"Il turismo italiano di alta gamma rappresenta meno dell’1% delle imprese di soggiorno, e il 3% circa delle notti, ma genera il 25% della spesa dei turisti nel nostro Paese. Inoltre, il viaggiatore che alloggia in strutture di eccellenza - evidenzia Matteo Lunelli, presidente di Altagamma- spende 9 volte più della media e un hotel cinque stelle a parità di dimensioni impiega il doppio dei dipendenti. Un ulteriore sviluppo del turismo di alta gamma può dunque portare a una crescita esponenziale dell’indotto e divenire una leva strategica di crescita del Paese. In questa fase di ripresa e di ricostruzione dei flussi turistici riteniamo urgente definire, all’interno delle strategie del governo, un piano specifico per il riposizionamento verso l’alto dell’offerta turistica italiana”. "Nel PNRR abbiamo previsto fondi importanti nazionali e internazionali con l’obbiettivo di ammodernare e qualificare al meglio le strutture ricettive, anche in chiave di sostenibilità ambientale" sottolinea il ministro del Turismo Massimo Garavaglia.

Secondo Bain&Company, il segmento alto di gamma del turismo in Italia rappresenta meno dell’1% delle imprese di soggiorno, ma genera il 25% della spesa turistica totale. La spesa diretta dei turisti internazionali di alta gamma in Italia ammonta dunque a 25 miliardi in consumi diretti (circa 7mld in soggiorno, 2 mld in ristorazione e oltre 15 mld in visite, escursioni, shopping e altri consumi sul territorio). Considerando il rapporto tra spese in soggiorno e altre spese si evidenzia dunque per il turista alto digamma in Italia un fattore moltiplicativo di x3,contro il x2 della fascia non alta. Inoltre, fra shopping e ristorazione, il turista normale spende il 58%, quello di fascia alta il 72%, con un incremento di valore per il territorio del 14%. Il turista che alloggia in strutture di eccellenza spende oltre nove volte più della media (circa 5.000 euro a persona). Un hotel a 5 stelle impiega il doppio dei dipendenti rispetto alla media (a parità di dimensioni). Considerando il diretto e l’indiretto, il contributo del turismo di alta gamma in Italia è di circa 60miliardi di euro. L’80% della spesa dei turisti alto di gamma è legata a stranieri. Tra le 5 città più scelte dai viaggiatori élite (alto di gamma, non europei) nel mondo, figurano Milano e Roma (3° e 5° posto); tra le destinazioni di mare, la costiera amalfitana è al 4° posto, dopo la Costa Azzurra, le Maldive e le Hawaii; tra le destinazioni sciistiche Cortina d’Ampezzo e Madonna di Campiglio si posizionano rispettivamente al 7° e 8° posto in una classifica dominata dalle mete francesie svizzere. L’Italia è infatti il Paese più desiderato dai viaggiatori di alta gamma, ma non quello più visitato: prima è la Francia, seconda la Gran Bretagna, terza l’Italia. Tra i fattori critici una minore percezione di standard di qualità in strutture e servizi, la mancanza di un’offerta di intrattenimento e un’agenda di eventi per un pubblico affluente globale, complessità logistica di un Paese ricco di bellezza diffusa sul territorio, la mancanza di pochi messaggi chiari alla massa critica. 

Il potenziale contributo dell'alto di gamma potrebbe essere da 2 a 4 volte maggiore dei valori attuali, passando da  25 miliardi fino a 60-100 miliardi per quanto riguarda i soli consumi diretti. Questo può essere possibile, secondo Bail, aumentando la penetrazione di viaggiatori alto di gamma -circa il 60% degli élite shopper e l’80% dei miliardari cinesi che non sono stati in Italia (2019)– nonché la frequenza e durata della visita. Poi, aumentando anche il numero di viaggiatori alto di gamma italiani (tra gli uno e i tre milioni dei viaggi solitamente fatti all’estero). Il tutto generando un coinvolgimento e un indotto di un numero maggiore di destinazioni in Italia, con una stagione più lunga e un calendario di iniziative lungo tutto l’anno, coniugando così attrattività e sostenibilità.

"La cultura - sottolinea Claudia D'Arpizio, Senior Partner e Global Head del Vertical Moda&Lusso di Bain & Company - è stata riconosciuta come una priorità per lo sviluppo e la crescita anche dall’OCSE. L’Italia ha unpatrimonio culturale enorme, un mix della così detta “cultura alta” e di tutte le espressioni creative, sociali, valoriali, esperienziali e paesaggistiche che le nostre persone, comunità e territori esprimono con eccellenza.È fondamentale valorizzare il patrimonio che abbiamo, in ottica di leadership globale, attraverso una strategia di sviluppo della proposizione di valore del turismo e della sua comunicazione che favoriscano la crescita economica, lo sviluppo culturale e il progresso sociale”.

Boston Consulting Group evidenzia come i 'True Luxury Traveller' rappresntino solo l’1% del totale dei viaggiatori internazionali, ma generano circa il 10% del numero di viaggi totali e soprattutto pesano per circa il 12% (circa 360miliardi) della spesa totale mondiale in viaggi (trasporti esclusi). Ciascuno spende in media, in un anno, più di 20.000 per persona in viaggi di lusso, trasporti esclusi, e oltre 15.000 a persona in shopping di beni di lusso nel corso del viaggio. In termini di fonti di informazioneche influenzano i True Luxury Traveller, quelle esterne sono decisive nel 70-80% dei casi. Influencer e celebrità sono nettamente il primo canale di ispirazione dei TrueLuxury Traveller (23%), davanti al passaparola (18%) e blog di viaggi (18%),a riviste specializzate (17%),e pubblicità online(13%).I l peso degli Influencer è ancora più rilevante per Millennial e Generazione Z (26%) e per i cinesi (28%). I criteri più importanti per la scelta dei True Luxury Traveller sono l’attrattività della destinazione, il brand di lusso e la qualità delle strutture ricettive e la comodità del viaggio sino alla destinazione. Il canale di prenotazione e acquisto prevalente è quello dei Travel concierge desk e delle agenzie di alta gamma, ma per Millennials e Generazione Z anche il canale diretto con gli hotel e con le OTA è molto rilevante, soprattutto per i viaggi brevi e point to point. Le tipologie di accomodation preferite per i viaggi lunghi (+5 giorni): hotel a 5 stelle(34%), ville e dimore private in affitto (25%), boutique hotel (15%) e Luxury yachts (4%). Ma per Millennials e Generazione Z la tipologia preferita è quella delle Ville e dimore private in affitto (31%).

Ma al di la di tutto, il turismo deve compiere ancora un passaggio fondamentale che ben evidenzia Andrea Guerra, Ceo Lvmh Hospitality Excellence: “Oggi, al di là della pandemia, i consumatori spendono davanti a due opzioni: facilità in transazioni digitali, possibilità di provare esperienze ed emozioni, che sono il fondamento della nuova industria evoluta. Esperienze che includono il mondo gastronomico culturale, sportivo, del divertimento. Noi italiani siamo fortunati perché dotati di un patrimonio imbattibile. Sta a noia doverci meritare il futuro. Come al solito però l’Italia si è basata sulla forza e sulla creatività di famiglie che hanno creato eccellenza e storytelling. Non su un sistema. L’Italia deve compiere uno sforzo logistico pe rfavorire il Turismo di alta gamma, intervenendo sia sulle infrastrutture sia sulla creazione di scuole per formare un nuovo capitale umano di eccellenza".

 

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