• Fashion

Kering, semestre in forte calo: vendite a -16% e Gucci zavorra i conti. Pinault: "Basi solide per il futuro"

Kering archivia un primo semestre 2025 in profondo rosso sul fronte dei ricavi e dei margini, confermando il difficile momento che attraversano le maison del gruppo, a partire da Gucci. Il colosso francese del lusso ha chiuso i primi sei mesi dell’anno con vendite pari a 7,6 miliardi di euro, in calo del 16% a tassi correnti (-15% su base comparabile), mentre il risultato operativo corrente si è attestato a 969 milioni di euro, con un’incidenza sulle vendite scesa al 12,8%.

Nel secondo trimestre, tra aprile e giugno, il fatturato è diminuito del 18% a tassi correnti (3,7 miliardi) e del 15% su base comparabile.  

“Sebbene i risultati che presentiamo oggi siano ancora ben al di sotto del nostro potenziale – ha dichiarato François-Henri Pinault, presidente e Ceo di Kering – siamo certi che l’insieme degli sforzi compiuti negli ultimi due anni abbia posto delle solide basi per le prossime tappe dello sviluppo di Kering”.  

Gucci in forte contrazione

A pesare sui conti è soprattutto Gucci, che nei primi sei mesi ha registrato ricavi per 3 miliardi di euro, in calo del 26% a tassi correnti (-25% su base comparabile). Il canale retail ha segnato un -24%, mentre l’ingrosso è crollato del 42%. Il risultato operativo corrente è diminuito a 486 milioni di euro (16% delle vendite). Nel secondo trimestre, il marchio di punta del gruppo ha perso il 27% a tassi correnti e il 25% su base comparabile, con un fatturato pari a 1,5 miliardi di euro. La rete di negozi diretti si conferma la più ampia, con 511 punti vendita.

Saint Laurent e Bottega Veneta più resilienti

Saint Laurent ha contenuto le perdite, chiudendo il semestre a 1,3 miliardi di euro (-11% a tassi correnti, -10% su base comparabile). La redditività resta elevata, con un risultato operativo corrente pari a 262 milioni di euro (20,4% delle vendite). Bottega Veneta, invece, è riuscita a crescere leggermente, registrando vendite per 846 milioni di euro (+1% a tassi correnti, +2% su base comparabile) grazie al buon andamento del retail (+3%). Il margine operativo corrente si è attestato al 15% (127 milioni).

Gli altri marchi del gruppo – tra cui Balenciaga, Brioni, McQueen, Boucheron, Pomellato e Qeelin – hanno generato 1,5 miliardi di euro (-15% a tassi correnti, -14% su base comparabile) e una perdita operativa di 29 milioni nel semestre. Balenciaga ha tenuto in Nord America e una lieve crescita in Asia-Pacifico, mentre l’Europa occidentale e il Giappone restano deboli.  Le attività eyewear hanno registrato vendite per 921 milioni di euro (+1% a tassi correnti, +2% su base comparabile) con un risultato operativo di 186 milioni. Kering Beauté ha chiuso il semestre con ricavi a 150 milioni (+9%).

Sul fronte della governance, François-Henri Pinault ha ricordato di aver raccomandato al consiglio di amministrazione la nomina di Luca de Meo a ceo di Kering, mantenendo per sé la presidenza. “I nostri team creativi, potenziati con nuovi direttori in tre delle principali maison, stanno lavorando con passione per rafforzarne la desiderabilità e valorizzarne il patrimonio”, ha dichiarato.  Pinault ha aggiunto che le azioni di razionalizzazione della rete distributiva e della struttura dei costi continueranno nei prossimi trimestri. “Il contesto resta complesso, ma le basi poste consentiranno di tornare a crescere in modo più solido e redditizio”.

Banner-Adv
Banner-Adv