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LA PAROLA AL MERCATO/ Banche, Gam: "prospettive per azionario in Europa restano positive"

"Crediamo che ci siano le prospettive per una rivalutazione delle azioni europee nel 2024". Lo afferma Niall Gallagher, Investment Director di Gam, evidenziando che "il mercato azionario europeo (rappresentato dall’indice Msci Europe) presenta valutazioni ancora interessanti, con PE a termine di 12,5, inferiore ai valori medi a lungo termine, mentre la crescita degli utili prevista per i prossimi due anni è del 6% nel 2024 e del 9% nel 20251. Anche il rendimento da dividendi previsto è assai interessante al 3,7% (ben oltre i valori medi), mentre i riacquisti di azioni proprie stanno diventando una componente sempre più importante del mercato europeo, in particolare grazie alle banche e all’energia, con un incremento del rendimento da dividendi del 2% circa che comporta un rendimento da distribuzioni complessivo del 5,7%".

Insomma, "nonostante il sentiment negativo che circonda l’economia europea, è importante ricordare che solamente il 42% dei ricavi dell’indice Msci Europe deriva dall’Europa occidentale. La maggior parte dei ricavi proviene oggi dalle regioni del mondo in più rapida crescita. In ultima analisi, la diversa esposizione porta a un aumento del tasso di crescita strutturale di quest’asset class".

Le prospettive restano, "a nostro giudizio, positive per il settore bancario europeo. I prezzi delle azioni sul mercato non riflettono la sostenibilità dell’aumento degli utili/ROE a fronte del ritorno a tassi di interesse positivi. A nostro giudizio, il ritorno ai tassi di interesse estremi del periodo 2008-2021, il minimo in diversi secoli secondo la Bank of England, appare altamente improbabile, eppure è quanto viene scontato nei prezzi azionari. Finché i tassi di interesse resteranno oltre il 2%, le banche potranno continuare a registrare un ROE interessante, ben oltre le stime conservative sul costo del capitale. Eppure, la maggior parte del settore scambia ancora a un valore inferiore a quello contabile, nonostante il rendimento del patrimonio netto tangibile sia tra il 12% e il 20% per la maggior parte dei titoli". Qualcosa che il gestore giudica un 'non senso'. Il settore dell’energia condivide alcune “caratteristiche di mercato” tipiche del settore bancario, con valutazioni molto basse rispetto ai dati storici e rendimenti di cassa elevati grazie ai dividendi e ai riacquisti di azioni proprie.

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