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La ripresa, una salita a ostacoli

Fels (Pimco), rimbalzo tecnico poi strada lunga e faticosa

L'economia globale ha iniziato a riprendersi dalla recessione più acuta ma anche più breve dei tempi moderni. Lo evidenziano gli esperti di Pimco, citando il presidente della Federal Reserve Bank of Richmond Thomas Barkin, secondo cui "l'economia è scesa con l'ascensore, ma dovrà risalire le scale". E se un rimbalzo tecnico è atteso, come risposta all'allentamento delle misure di lockdown, "ci aspettiamo - scrive Joachim Fels, managing director e consulente economico globale - che la successiva salita sia lunga e faticosa". Per diversi motivi: innanzitutto "l'allontanamento sociale, sia esso volontario o obbligatorio, sarà necessario e probabile fino a quando non sarà disponibile un trattamento medico efficace per il virus. Ciò significa che molti settori non saranno in grado di raggiungere la capacità pre-crisi in tempi brevi". Poi le supply chain nazionali e globali "rimarranno compromesse per un certo periodo di tempo, perché la riapertura sarà disomogenea in tutti i paesi, regioni e settori". Terzo elemento che va tenuto in considerazione il fatto che "la riallocazione del lavoro e del capitale da settori perdenti a  vincenti è un processo che richiede tempo e può anche essere ostacolato da una politica che mantiene in attività le aziende cosiddette 'zombie'". Infine, "un eccesso di indebitamento di  imprese e famiglie come conseguenza della recessione peserà probabilmente sulla spesa dei consumatori e sugli investimenti nel prossimo futuro".

Date le incertezze sulle possibili evoluzioni della pandemia, gli esperti hanno immaginato alcuni scenari. Nel primo "una ripresa economica più rapida si realizzerebbe se la corsa per lo sviluppo di un vaccino o di altri trattamenti medici producesse risultati precoci e scalabili e riducesse la necessità di un allontanamento sociale più rapidamente del previsto". Ma "anche per gli esperti - si legge nel documento - è praticamente impossibile fare previsioni sicure su quando saranno disponibili cure mediche efficaci". Uno scenario peggiore vede "una ripresa molto più lenta o addirittura una doppia recessione che sarebbe molto probabilmente il risultato di una forte e diffusa seconda ondata di infezioni da COVID-19". Questa "porterebbe a rinnovate interruzioni dell'attività economica imposte dal governo o volontarie". Solitamente, "le seconde ondate pandemiche sono la norma piuttosto che l'eccezione. Alcune parti dell'Asia e, più recentemente, alcune regioni in Europa e negli Stati Uniti hanno già visto una riaccelerazione di nuove infezioni con la ripresa della mobilità e dell'attività". Anche in questo caso, dunque, previsioni complesse. Sicuramente se la seconda ondata fosse significativa "fallimenti a cascata di aziende, molte delle quali di piccole e medie dimensioni, che hanno finora colmato i tempi di recupero con liquidità di emergenza, diventerebbero più probabili e molti licenziamenti temporanei si trasformerebbero in perdite di posti di lavoro permanenti". Oltre a tutto questo, conclude Fels, "preoccupa il riemergere di tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina in vista delle elezioni americane di novembre. Una fiammata di guerra commerciale potrebbe facilmente intaccare la fiducia delle imprese, stringere le condizioni finanziarie e far deragliare una fragile ripresa economica". 

Foto di Elias Sch. da Pixabay

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