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Lusso, quota mercato online raggiunge il 23%. Sarà il 30% entro il 2025 (Altagamma e Bernstein)

Ha raggiunto il 23% la quota di mercato della distribuzione digitale dei beni di lusso, pari a 49 miliardi di euro, dai 33 miliardi dell'anno precedente, quando la quota era del 12%. A spingere sull'acceleratore sicuramente la pandemia, ma l'andamento al rialzo non si arresta. Entro il 2025 si stima a un raddoppio, a 105 -110 miliardi di euro, per una quota del 30%... (segue) 

L'esplosione digitale è un tema che ingaggia fortemente i brand del lusso che già prima del Covid-19 dovevano confrontarsi con un calo del traffico e della produttività nei loro negozi mono-marca diretti. Ora si tratta davvero di una questione dirimente. Se ne è parlato in occasione dell’Altagamma Retail Insight 2021, conferenza annuale di Fondazione Altagamma che ogni anno fotografa le evoluzioni del retail per il comparto dell’alto di gamma. Un effetto importante della rivoluzione digitale è che consolida la vendita al dettaglio multimarca, ma soprattutto che gli effetti di rete favoriscono un risultato del tipo: 'The winner takes all outcome", con la conseguenza che le aziende che si affidano a piccole boutique online saranno le prime a patire. Nella ricerca realizzata da Bernstein, 'Luxury Retail Evolution & the Digital Revolution', e presentata in occasione dell'incontro, si assiste a una crescita importante dei multimarca online, in particolare, Farfetch, Lyst, Mytheresa o Net-à-Porter, i quali hanno superato i department store più importanti.

Secondo Matteo Lunelli, presidente di Altagamma “il retail per decenni ha trainato la crescita della nostra industria e da qualche anno è al centro di un profondo processo di trasformazione in particolare, ma non solo, per la crescita del canale digitale. Le imprese italiane stanno attuando una profonda trasformazione del loro modello di business in ottica digitale e questo tocca molto anche il retail in particolar modo dopo l’accelerazione del 2020 dovuta a Covid-19. Si tratta di grandi investimenti che richiedono solidità finanziaria e competenze specifiche. Il PNRR e i 14 miliardi dedicati proprio alla Transizione 4.0 saranno in tal senso  - e ce lo auguriamo – un supporto concreto anche alle imprese eccellenti del made in Italy”.

 

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