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Lvmh, ricavi per 10,6 mld di euro nel IQ 2020 (-15%)

"Difficile valutare impatto senza conoscere i tempi del ritorno alla normalità"

Il colosso francese Lvmh ha chiuso il primo trimestre del 2020 con un giro d'affari di 10,6 miliardi in calo del 15% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il colosso del lusso francese, si legge in una nota, "ha dato prova di grande resilienza in un contesto messo a dura prova da una pesante crisi sanitaria che ha portato alla chiusura di negozi e di siti produttivi nella maggior parte dei paesi nelle ultime settimabe, così come la sospensione dei viaggi internazionali".

"In questo contesto senza precedenti - ha commentato il presidente e amministratore delegato Bernard Armault - vorrei innanzitutto ringraziare tutti i nostri team nel mondo che hanno si sono mobilitati per aiutare soccorritori e che hanno partecipato allo sforzo collettivo di produrre gel idroalcolico per le mani, facilitado la consegna o producendo essi stessi maschere sanitarie o dotando gli ospedali di apparecchiature. La salute e la sicurezza dei nostri dipendenti e clienti resta la nostra priorità. Su scala globale, il gruppo lavora a stretto contatto con i team di ciascuna maison per assicurare loro gni risorsa di cui possano avere necessità".

Per quanto riguarda i vari business di Lvmh, il verticale Wines&Spirits registra ricavi per 1,175 mld in calo del 13%; Fashion &Leather Goods 4,643 mld in calo del 9%, Perfumes&Cosmetics 1,382 mld (-18%); Wathces&Jewelery 792 milioni (-24%), Selective Retailing 2,626 mld (-25%).

Per quanto riguarda il futuro, in un contesto molto turbolento, il gruppo manterrà una "strategia incentrata sulla conservazione del valore dei propri marchi, basata sull'eccezionale qualità dei suoi prodotti e sulla reattività dei suoi team". Verrà rafforzata "la sua politica di controllo dei costi e di selezione degli investimenti. Le chiusure dei siti produttivi e dei negozi nella maggior parte dei paesi del mondo nel primo semestre avranno un impatto sui ricavi e sui risultati annuali. Tale impatto non può essere valutato con precisione in questa fase senza conoscere i tempi di ritorno alla normale attività nelle diverse aree in cui il Gruppo opera".

"Possiamo solo sperare - conclude il gruppo - che la ripresa avvenga gradualmente a partire da maggio o giugno dopo un secondo trimestre che sarà ancora molto colpito dalla crisi, in particolare in Europa e negli Stati Uniti". 

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