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Ovs stima “forte contrazione” nel 2020

Ma management confida in ritorno a “buon equilibrio”

Ovs archivia il passato esercizio (chiuso il 31 gennaio 2020) con ricavi pari a 1,37 mld di euro, in calo dell'1,5% rispetto all'anno precedente. La società veneta, quotata a Piazza Affari dal 2 marzo 2015, attribuisce la flessione alla "strategia di minori immissioni di merce oltre alla minor leva promozionale". L'Ebitda rettificato, pari a 156,3 milioni (+12,1 milioni rispetto al precedente esercizio), registra un recupero di 31 milioni nel secondo semestre rispetto al 2018 (+49%). Il risultato d’esercizio rettificato ammonta ad 57,7 milioni, in aumento di 2,6 milioni rispetto al 2018. La Posizione finanziaria netta rettificata al 31 gennaio 2020 è pari ad 309,9 milioni (302,3 milioni se si considera l’impatto positivo del mark-to-market di 7,6 milioni), rispetto ad 375,8 milioni del 31 gennaio 2019, con una generazione di cassa di più di 65 milioni nell’anno ed un progressivo deleverage che ha portato il ratio sull'Ebitda sotto 2 volte.

Per quanto riguarda l'anno in corso, si assisterà a una "forte contrazione", anticipa Ovs, che fornisce alcune indicazioni sulla prevedibile evoluzione della gestione. Di certo ci sono "la pressochè totale mancanza di incassi nel mese di marzo ed il drastico calo nel mese di aprile". Questo, in aggiunta alla "prevedibile riduzione anche nei primi mesi che seguiranno la fine del lockdown, ha imposto misure di differimento dei pagamenti". Misure che, sottolinea Ovs, "sono state ben comprese, anche grazie alla forte credibilità di cui godiamo presso tutti i nostri fornitori". 

Il recente Decreto Liquidità viene giudicato un "valido supporto sotto il profilo finanziario". Ovs spiega che "le interlocuzioni a tal riguardo sia con le istituzioni governative che con gli istituti bancari sono già ben avviate e vi sono già concreti segnali positivi".

Tornando ai ricavi 2020, "dopo i quasi due mesi di interruzione è ragionevole attendersi una significativa riduzione anche post lockdown. Più marcata sino all’estate e auspicabilmente più ridotta nella seconda parte dell’anno. Le azioni di contenimento costi in atto, l’aiuto della cassa integrazione, gli sconti dai fornitori, uniti ai minori costi per servizi ed affitti saranno i principali elementi a parziale compensazione della perdita di redditività" precisa Ovs.

Per quanto riguarda la variabile finanziaria, la stima è, nel breve, di un impatto del cash-out relativo alle merci acquistate per la stagione primavera/estate e largamente invendute. "Tale merce, mai vista dai nostri clienti quest’anno, verrà utilizzata nella prossima primavera estate, e ciò ci consentirà di ridurre fortemente gli ordini e di poter beneficiare di minori pagamenti dovuti all’acquisto della merce, avviando così un favorevole impulso alla generazione di liquidità". La convinzione del management è di potere comunque tornare a "una situazione di buon equilibrio, superati gli impatti finanziari di breve". 

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