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Per il legno arredo -9,1% nel 2020, mentre le esportazioni subiscono flessione dell'11,7%

Deciso recupero per il settore 'casa', più in difficoltà il 'contract'

La filiera del legno-arredo chiude il 2020 con una contrazione del 9,1% rispetto all'anno precedente e vede, in particolate, una flessione del 7,5% del mercato interno e dell'11,7% di quelli esteri. Lo evidenzia il Centro Studi di FederlegnoArredo, che ha analizzato l'andamento di un comparto composto circa 71.500 imprese con oltre 307.000 addetti. Il mercato domestico nel 2020 ha registrato un calo dei consumi collegato soprattutto alla fase di emergenza sanitaria e alla chiusura delle attività commerciali, ma ha beneficiato in parte del nuovo impulso alla domanda dovuto alla riscoperta della casa da parte degli italiani. Fenomeno che ha riguardato sia gli interni, con la necessità di maggior comfort e di creare spazi con destinazioni differenti, come nel caso dello smart working e della didattica a distanza, sia gli spazi esterni che hanno ritrovato una nuova centralità.  Le difficoltà logistiche con il blocco dei trasporti e degli spostamenti e la mancanza delle fiere, fondamentali strumenti di internazionalizzazione, hanno invece fortemente rallentato lo sviluppo del fatturato estero e la realizzazione delle commesse in corso, spesso slittate di mesi.

Dopo i dati pesantemente negativi del primo semestre dell’anno, a partire dall’estate le imprese hanno registrato un recupero importante, ma non sufficiente a colmare il danno determinato dai mesi di chiusura, fondamentale per ridurre comunque l’entità della perdita riscontrata nella prima parte del 2020. Le numerose agevolazioni fiscali disponibili per il 2020 ne hanno limitato la caduta e stanno alimentando la domanda del 2021. Subiscono invece una contrazione più significativa i comparti legati al mondo non residenziale: ufficio, retail e hospitality.

L’andamento complessivo del macrosistema Arredamento e Illuminazione che comprende l’arredamento, l’illuminazione, l’arredobagno, l’ufficio e i mobili professionali e commerciali, sintetizza nella sua variazione (-8,9%) andamenti profondamente differenti tra il comparto Casa e quello Contract.  Grazie al parziale recupero a partire da giugno, i comparti più connessi all’ambiente domestico hanno chiuso l’anno con una flessione più contenuta (arredamento - 7,8%, arredobagno -9%), rallentano i comparti come l’ufficio e i mobili professionali e commerciali, più legati ai settori non residenziali - uffici, hospitality, spazi per collettività e contract in generale - e quelli fortemente esposti sui mercati esteri, come nel caso dell’illuminazione.

L'Arredamento e Illuminazione insieme chiudono l’anno 2020 con un export complessivo di 11,1 miliardi di euro, con un calo rispetto al 2019 del -10,1%. La flessione è conseguenza diretta dei lockdown messi in atto, anche con tempistiche diverse, da molti Paesi a livello globale e un brusco rallentamento degli scambi internazionali. La Francia, nonostante il calo (-7,1%) rimane il primo sbocco commerciale, seguita dalla Germania (-1,8%) e Stati Uniti (-3,6%) primo mercato extra-europeo.

Anche il Sistema Arredamento subisce, nell’anno segnato dalla pandemia Covid-19, una battuta d’arresto. Complessivamente la contrazione del fatturato nel 2020, contenuta grazie a un significativo recupero nella seconda metà dell’anno, è pari al -7,8%, più marcata (-8,3%) sui mercati esteri, che rappresentano circa la metà del fatturato totale, rispetto a quello domestico (-7,3%). La mancata ripartenza per i comparti legati all’hospitality e alla collettività in genere determina una flessione più marcata che influisce sulla performance finale dell’intero Sistema Arredamento. Le esportazioni del Sistema Arredamento nel corso del 2020 realizzano un valore complessivo di 6,4 miliardi di euro, con una flessione rispetto al 2019 del -8,3%. Nonostante un calo del -3,1% la Francia, con 1,1 miliardi di euro, rimane il primo sbocco dell’export per le aziende italiane del Sistema Arredamento. In un anno come il 2020, tanto complesso e problematico per le conseguenze del Covid-19, le contenute crescite delle esportazioni verso Stati Uniti (+0,6%) e Germania (+1,5%), testimoniano la solidità e la forte presenza dell’arredo Made in Italy in questi due importanti mercati.

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