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Piazze mondiali in calo: timori di recessione dagli USA scatenano un effetto domino
I mercati finanziari globali in pesante ribasso, trascinati dalle preoccupazioni per una possibile recessione negli Stati Uniti. Le dichiarazioni del presidente Donald Trump hanno alimentato il nervosismo degli investitori, scatenando una reazione a catena che ha colpito Wall Street e si è propagata anche alle Borse europee. Gli indici del Vecchio Continente hanno chiuso poco sopra i minimi di giornata, in una seduta caratterizzata da vendite diffuse su tutti i settori, con i tecnologici in forte difficoltà. A pagare il prezzo maggiore al momento è il Nasdaq, che mostra del 4,25%, con Tesla in caduta libera a -14,12% dopo il crollo delle vendite in Cina nel mese di febbraio. Anche il comparto industriale, le costruzioni, le materie prime e le banche sono tra i più penalizzati dalla fuga degli investitori verso asset più sicuri. In Europa, il FTSE MIB ha chiuso in calo dello 0,95% a 38.225,82 punti, mentre il CAC 40 di Parigi ha ceduto lo 0,90% e il DAX di Francoforte ha perso l’1,75%, nel pieno della battaglia politica sulla riforma del freno al debito, osteggiata dai Verdi tedeschi. Londra ha visto il FTSE 100 scendere dello 0,92%, mentre l’Euro Stoxx 50 ha chiuso in ribasso dell’1,59%. Anche Wall Street mostra pesanti perdite. Il Dow Jones sta cedendo l’1,96%, mentre l’S&P 500 lascia sul terreno il 2,85%i. Il Russell 2000, termometro delle piccole e medie imprese americane, registra una flessione del 2,4%. L’indice della volatilità VIX è balzato del 19,98%, segnalando un'impennata della paura tra gli investitori. In Asia, il Nikkei 225 ha guadagnato lo 0,34% e l’S&P/ASX 200 australiano è salito dello 0,18%. Al contrario, Shanghai ha chiuso in lieve calo dello 0,19% e l’Hang Seng di Hong Kong ha perso l’1,85%. Il KOSPI sudcoreano ha chiuso in leggero rialzo dello 0,27%. Lo scenario resta incerto, con gli investitori che monitorano da vicino le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, tra minacce e segnali di distensione sui dazi. Intanto, l’attenzione è puntata sulle prossime decisioni della Federal Reserve e sugli aggiornamenti macroeconomici, che potrebbero influenzare ulteriormente l’andamento dei mercati globali.