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Prada chiude il 2020 con 54 milioni di perdita, forte performance Russia (+46%) e online (+200%)

Torna cedola di 3,5 centesimi, pay out di 90 milioni

Prada archivia il 2020 con una perdita di 54 milioni di euro (utile 256 milioni del 2019) e ricavi per 2,423 miliardi, in flessione del 24% a cambi costanti. Il giro d'affari si riduce dell'8% nel secondo semestre, così come il risultato della seconda parte dell'anno è di 126 milioni. L'indebitamento netto cala a 311 milioni rispetto rispetto ai 406 milioni al 31 dicembre 2019. L'Ebit risulta di 20 milioni di euro nell'anno; nel secondo semestre è di 216 milioni di euro. I lockdown susseguitisi nei vari paesi hanno avuto un impatto significativo sulla rete retail nel corso dell’anno: il Gruppo ha operato nei dodici mesi del 2020 con una media del 18% di negozi chiusi (27% nel primo semestre e 9% nel secondo). Le vendite retail, che al 31 dicembre ammontano a 2.115 milioni, hanno subito una flessione del 32% nel primo semestre, ridottasi a 6% nel secondo e mediamente del 18% nell’anno. In Europa le vendite risultano pari a 561 milioni, in calo del 35%. Positiva la risposta della clientela locale in crescita in tutti i paesi, tra cui si evidenzia la Russia con un +46% sull’anno. L’Asia Pacific si attesta a 914 milioni, superando dell’1% i livelli del 2019. La forte crescita registrata nella seconda parte dell’anno (+19%) è ascrivibile principalmente a Cina Continentale (+52%), Taiwan (+61%) e Corea (+22%). Le vendite nel mercato americano sono state pari a 291 milioni, -17% sul 2019, con un sostenuto recupero nel secondo semestre (+4%). Il Brasile che ha avuto un trend in crescita nell’anno. Il Giappone ha registrato vendite pari a 272 milioni (-28% vs. il 2019), penalizzato dall’assenza di turisti e dalle prolungate chiusure alle Hawaii, Guam e Saipan; i consumi locali si sono mostrati in ripresa nella seconda parte dell’anno. In Middle East le vendite ammontano a 78 milioni (-12% vs. il 2019) e hanno evidenziato una forte crescita nel secondo semestre. Pesante la contrazione del wholesale: -49% rispetto all'anno prima, "a seguito - nota Prada - della decisione strategica di razionalizzazione proseguita nell’anno (-20% nella seconda parte dell'anno). Forte accelerazione delle vendite online, in crescita di oltre il 200% nell’anno. Il board, "tenuto conto della mancata distribuzione dei dividendi dell’anno precedente, del trend positivo delle vendite confermato anche nei primi mesi del 2021 e non da ultimo della ben bilanciata Pfn", ha proposto all’assemblea degli azionisti di distribuire un dividendo limitato a 3,5 centesimi di euro per azione, per un totale di 90 milioni, attingendo dalle riserve distribuibili di Prada che ammontano a 1,6 miliardi".

"In questo anno così drammatico siamo comunque riusciti a raggiungere gli obiettivi che ci eravamo prefissati grazie all'impegno e al senso di responsabilità delle nostre persone. Abbiamo risposto con rapidità ai cambiamenti del mercato, rafforzando il rapporto con la clientela locale i cui consumi nella seconda metà dell’anno hanno quasi completamente compensato l’assenza di turisti. Siamo riusciti a raggiungere buoni livelli di redditività e a generare un importante flusso di cassa, migliorando così la nostra posizione finanziaria. Questi risultati ci infondono fiducia per affrontare lo sviluppo che ci attende non appena terminerà la fase più critica della pandemia". Così Patrizio Bertelli, amministratore delegato del Gruppo Prada.

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