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Prada riparte con protocolli di sicurezza avanzati, 1000 test sieroligici a settimana

Test virali ai positivi anche per familiari dipendenti

Milano, 30 aprile (L&F) - Prada ha riacceso i motori. Lo a fatto per step successivi, a partire dal 20 aprile con un’apertura parziale del polo produttivo toscano, quindi parzialmente con le unità tecnico-industriali in Umbria, Marche e Veneto. Infine, con i laboratori di collezione e campionario della sede di Milano. In Toscana sono stati richiamati al lavoro circa 300 addetti delle divisioni di pelletteria, abbigliamento e calzature nelle sedi di Arezzo, per la prototipazione e la realizzazione del campionario. "Il rientro - assicura il gruppo - è avvenuto con la messa in atto di tutte le misure di tutela contro il contagio da Covid-19, applicando scrupolose precauzioni per la salvaguardia della salute dei dipendenti". In particolare, le misure prevedono orari ridotti, articolati su più turni, per consentire un accesso scaglionato alle sedi e il distanziamento corretto delle postazioni di lavoro di circa due metri. In ingresso, ogni giorno i dipendenti sono sottoposti al monitoraggio della temperatura e vengono loro forniti gli strumenti di protezione personale (guanti e mascherine), da indossare per l’intera durata del turno di lavoro. Flaconi di gel igienizzanti sono posizionati in prossimità di tutte le postazioni e gli
ambienti sono sanificati due volte al giorno. Nelle prime settimane di riapertura, come misura di cautela, sarà sospeso il servizio mensa.

Introdotto anche un protocollo di sicurezza all’avanguardia che prevede di effettuare un duplice screening ai propri dipendenti grazie alla collaborazione già concordata con l’ospedale Careggi di Firenze. Il protocollo sarà applicato alle sedi toscane attualmente in funzione e si prevede di estenderlo nelle prossime settimane presso tutte le sedi delle altre regioni italiane. Da martedì 28 aprile a tutti i dipendenti viene effettuato il test sierologico da parte di un’equipe di infermieri specializzati. Ai soggetti positivi, sarà anche effettuato il test virale, sempre sul posto. Il test sierologico sarà eseguito su base mensile all’intera popolazione aziendale, senza al momento prevedere un termine temporale specifico per la cessazione dell’attività di rilevazione.

I costi di questa operazione diagnostica saranno interamente sostenuti dall’azienda: in questa prima fase si stima un totale di circa 1000 rilevazioni settimanali, a regime il numero sarà decisamente più elevato. In caso di positività, l’azienda estenderà il sistema di doppie rilevazioni anche ai familiari dei dipendenti. È allo studio la possibilità che il test virale possa essere richiesto dai dipendenti su base volontaria con maggiore frequenza.

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