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Rebranding Richard Ginori, da oggi sarà Ginori 1735

Richard Ginori cambia nome e rinnova l'identità: d'ora in poi sarà Ginori 1735: lettering in caratteri eleganti, sinuosi, definiti, come scritti a mano e inalterato il logo attuale quale marchio di fabbrica. “Oggi torniamo alle nostre radici e attraverso il cambio del nome puntiamo ancora maggiormente sulla nostra legacy, intesa quale profondo senso di ospitalità, attenzione alle buone maniere e spirito vivace posseduti da tutti coloro che condividono la nostra mission”, ha commentato il presidente e ad Alain Prost. “Richard Ginori è, quindi, oggi, nuovamente, Ginori 1735”. Parte del Gruppo Kering, Ginori 1735, in oltre 285 anni di storia, non ha mai cessato la produzione di servizi da tavola e oggetti per la casa in porcellana pura. Le origini della Manifattura possono essere fatte risalire al 1735 a Sesto Fiorentino, nei dintorni di Firenze, quando il marchese Carlo Ginori avviò una fabbrica che sarà pioniera nella produzione e lavorazione dell’oro bianco. In pochi anni, i Maestri Ginori perfezionano un vero e proprio 'sistema' nel quale un semplice impasto di caolino, alabastro e silice viene lavorato e cotto con le metodologie del tempo. La Manifattura riproduce da subito le opere, tra gli altri, di scultori barocchi del calibro di Massimiliano Soldani e Giovanni Battista Foggini, conseguendo consensi in tutta Europa per la portata delle sfide sostenute e per uno stile vibrante, caratterizzato da un senso unico del luogo e da uno spirito pieno di grazia, sviluppato attraverso un tocco tipicamente italiano. L’iconica corona che marchia il retro delle collezioni da tavola in alcune delle più eleganti abitazioni e dei ristoranti più esclusivi del mondo simboleggia la sofisticata fusione tra artigianato e arte e questa ardita combinazione di gusto è sempre stata il cuore del brand. Nel corso dei secoli, la Manifattura ha trasformato i propri processi produttivi, unendo tecniche antiche a un gusto sempre contemporaneo per realizzare creazioni innovative e suggestive, frutto di guide visionarie come Giovanni Gariboldi, Gio Ponti e, più recentemente, Alessandro Michele.

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