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Regno Unito, inflazione oltre le attese a giugno
L’inflazione nel Regno Unito torna a sorprendere al rialzo. I dati pubblicati questa mattina dall’Office for National Statistics (ONS) indicano un incremento più marcato del previsto per tutti gli indicatori chiave legati ai prezzi, riaccendendo l’attenzione dei mercati sulle prossime mosse della Bank of England.
Nel dettaglio, l’Indice dei Prezzi al Consumo (CPI) è salito dello 0,4% su base mensile, rispetto al +0,2% atteso e alla precedente lettura di maggio, mentre su base annua l’indice si attesta al +3,7%, superando le previsioni degli analisti ferme al 3,5%. Anche l’indice core IPC, che esclude energia, alimentari e alcolici, ha segnato una crescita dello 0,3% mensile e del 3,6% annuale, anch’esso oltre le attese (+3,4%).
Non meno significativi i dati relativi ai prezzi al dettaglio. L’Indice RPI registra un +0,4% mensile (contro il +0,2% previsto) e un +4,4% su base annua (vs 4,3%). L’indice CPIH, che include anche i costi abitativi e rappresenta una misura più ampia dell’inflazione, è cresciuto del 4,1% su base annua, rispetto al 4,0% precedente. Il dato grezzo dell’indice IPC, non destagionalizzato, sale a 138,90 punti, confermando una traiettoria di crescita.
La lettura odierna è destinata ad alimentare il dibattito all’interno del comitato di politica monetaria della BoE. Il nuovo scatto inflattivo rischia di rafforzare le posizioni più “hawkish”, contrarie a un taglio dei tassi nel breve periodo. Gli investitori, che fino alla scorsa settimana scontavano un possibile primo taglio tra agosto e settembre, iniziano ora a rivedere le probabilità di un allentamento monetario entro l’estate. I dati di oggi, se confermati da ulteriori pressioni salariali e dalla tenuta della domanda interna, potrebbero prolungare l’attuale fase di tassi restrittivi.