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Tax free shopping, il mercato tiene nei primi mesi del 2025

Fa leva al lusso, con Milano capitale d’Europa

Se il comparto del lusso è sotto stress a livello globale, per la domanda rallentata e le instabilità geopolitiche, una leva per uscirne  viene  anche dal Tax Free Shopping, di cui Milano è capitale in Europa.  Ne ha parlato  Pier Francesco Nervini, COO North&Central Europe & Global Accounts di Global Blue, nel corso dell’Osservatorio Altagamma tenutosi nei giorni scorsi a Milano.   

Al centro del dibattito, il binomio Turismo &Shopping, con la possibilità  offerta al turista di fare acquisti all’estero senza pagare l’IVA (Imposta sul Valore Aggiunto) o con la possibilità di ottenerne il rimborso. “Nei primi nove mesi del 2025 il mercato europeo del lusso Tax Free si stabilizza, mostrando forte resilienza”, ha detto Nervini,  “Nonostante un mercato del lusso in difficoltà, quello legato al viaggiatore internazionale che fa acquisti Tax Free ha mostrato una resilienza significativa. In Europa il settore si mostra stabile (+1%), sostenuto dall’aumento della spesa media per shopper (+2%) e dal contributo di alcune specifiche nazionalità: in primis gli americani, la cui spesa tra gennaio e settembre 2025 cresce del +5% rispetto all’anno precedente, e gli arabi (+8%) che registrano la spesa media più elevata del mercato (6.000 euro). A mancare è lo shopper cinese, la cui spesa arretra del -14%, con un livello di recovery sul 2019 ancora fermo al 58%”.

“Gli shopper americani e arabi sono storicamente molto sensibili ai mutamenti nei tassi di cambio. Il deprezzamento del dollaro, del riyal saudita e del dirham avrebbe potuto rappresentare un ostacolo significativo, ma il 2025 ha dimostrato quanto il mercato Tax Free abbia resistito anche a questo stress. Un elemento che fa ben sperare in attesa di registrare un rimbalzo positivo di queste monete”, ha riferito Nervini.

Nel corso dell’Osservatorio Altagamma, Global Blue ha inoltre condiviso i principali driver di crescita del mercato del lusso. “Lo shopper (U)HNWI1 ha permesso al mercato di chiudere con il segno “+” i primi nove mesi dell’anno. Si tratta di un 4% di consumatori, in grado però di contribuire al 42% dei volumi complessivi. Se gli (U)HNWI registrano una crescita della spesa del +13% e una media di 107.000 euro per shopper, contemporaneamente però si sta erodendo il peso del consumatore aspirazionale2 (-5%). Secondo fattore di crescita è l’aumento della Gen Z: +14% sia in termini di shopper sia di spesa. Ciononostante, i Millennials restano la generazione con la contribuzione maggiore (40%), mentre il potenziale di spesa più elevato è espresso dalle generazioni più adulte, che superano in media i 4.000 euro”, ha concluso Nervini.

In Europa, infine, Parigi e Milano si confermano come i due poli dello shopping del lusso: insieme raccolgono circa un terzo della spesa Tax Free totale, con la capitale francese che registra un record nella spesa media per shopper (4.300 euro). Per quanto riguarda il mercato asiatico, che quest’anno segna un calo del -10%, si osserva una nuova geografia del luxury shopping rispetto al pre-pandemia: Singapore riduce la propria centralità, con una contribuzione scesa dal 62% al 29%, mentre Tokyo e Seoul guadagnano peso, passando rispettivamente dal 6% al 24% e dal 7% al 13%.

“Gli shopper americani e arabi sono storicamente molto sensibili ai mutamenti nei tassi di cambio. Il deprezzamento del dollaro, del riyal saudita e del dirham avrebbe potuto rappresentare un ostacolo significativo, ma il 2025 ha dimostrato quanto il mercato Tax Free abbia resistito anche a questo stress. Un elemento che fa ben sperare in attesa di registrare un rimbalzo positivo di queste monete”, ha riferito Nervini.

Nel corso dell’Osservatorio Altagamma, Global Blue ha inoltre condiviso i principali driver di crescita del mercato del lusso. “Lo shopper (U)HNWI1 ha permesso al mercato di chiudere con il segno “+” i primi nove mesi dell’anno. Si tratta di un 4% di consumatori, in grado però di contribuire al 42% dei volumi complessivi. Se gli (U)HNWI registrano una crescita della spesa del +13% e una media di 107.000 euro per shopper, contemporaneamente però si sta erodendo il peso del consumatore aspirazionale2 (-5%). Secondo fattore di crescita è l’aumento della Gen Z: +14% sia in termini di shopper sia di spesa. Ciononostante, i Millennials restano la generazione con la contribuzione maggiore (40%), mentre il potenziale di spesa più elevato è espresso dalle generazioni più adulte, che superano in media i 4.000 euro”, ha concluso Nervini.

In Europa, infine, Parigi e Milano si confermano come i due poli dello shopping del lusso: insieme raccolgono circa un terzo della spesa Tax Free totale, con la capitale francese che registra un record nella spesa media per shopper (4.300 euro). Per quanto riguarda il mercato asiatico, che quest’anno segna un calo del -10%, si osserva una nuova geografia del luxury shopping rispetto al pre-pandemia: Singapore riduce la propria centralità, con una contribuzione scesa dal 62% al 29%, mentre Tokyo e Seoul guadagnano peso, passando rispettivamente dal 6% al 24% e dal 7% al 13%.

Risultati che sono anche legati all’abbassamento della nuova soglia minima di accesso al 'Tax Free Shopping, passata in Italia, a fronte di misure del Governo  per dinamizzare le vendite dei negozi, attirando anche nuovi clienti dall’estero,   da 154,95 euro a 70,01 euro,  tra le più basse in Europa. Un impatto che si è particolarmente sentito in Lombardia, stando ai dati di Global Blue, nel periodo tra febbraio 2024 - gennaio 2025 l’abbassamento della soglia ha innescato, infatti, una crescita rilevante: +44% nelle transazioni Tax Free rispetto all'anno precedente, +4% nei volumi complessivi di spesa Tax Free, con l’arrivo di 160.000 nuovi shopper, che hanno effettuato acquisti esclusivamente nella fascia tra 70 e 155 euro.

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