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A via la Prima edizione 'Borse di studio Renato Ugo' di Airi, 25 mila euro per le migliori tesi di ricerca industriale

Iniziativa sostenuta da Farmindustria, Fondazione Bracco e Fondazione Silvio Tronchetti Provera

Favorire lo scambio e la contaminazione di competenze tra mondo universitario e industriale, per rispondere alle esigenze di un mondo del lavoro in continua trasformazione. Questo l'obiettivo delle 'Borse Renato Ughi' promosse da Airi, Associazione Italiana per la Ricerca Industriale, in collaborazione con Farmindustria, Fondazione Bracco e Fondazione Silvio Tronchetti Provera. L’iniziativa consentirà di assegnare cinque borse di studio alle migliori tesi di ricerca industriale per un valore complessivo di 25mila euro.

Le borse sono dedicate alla memoria di Renato Ugo - chimico di fama mondiale, che nella sua lunga carriera si è fortemente impegnato per la formazione dei giovani e per promuovere la collaborazione tra ricerca pubblica e privata. E l’industria nazionale soffre della carenza giovani, donne e uomini, con competenze nelle materie tecnico-scientifiche (STEM), essenziali rispetto ad una molteplicità di figure aziendali, in primo luogo quelle impegnate nelle attività di ricerca e innovazione. “Abbiamo bisogno di una nuova e più forte cultura della ricerca industriale, capace di creare innovazioni, anche radicali, che rispondano alle sempre più pressanti sfide sociali, economiche e ambientali. La risposta sta nei giovani. Le Borse Renato Ugo nascono da queste riflessioni, in linea con la missione di Airi, di promuovere la ricerca per la competitività nazionale”, ha affermato Andrea Bairati presidente Airi. Il bando si rivolge agli studenti che intendano svolgere o abbiamo in corso di svolgimento una tesi di laurea sperimentale indirizzata alla ricerca industriale in una selezione di aree disciplinari a carattere tecnico-scientifico. La domanda dovrà essere sottomessa entro il termine del 15 luglio 2021. Il testo integrale del bando è disponibile online: https://www.airi.it/bando-borse-di-studio-renato-ugo/

“Credere nel futuro significa puntare sul binomio giovani - Ricerca. Le nostre imprese hanno dimostrato di volerlo fare. Negli ultimi 5 anni, infatti, gli under 35 nelle aziende farmaceutiche sono aumentati di quasi il 20%. E l’85% del totale ha un contratto a tempo indeterminato. Nella R&S poi l’industria farmaceutica investe ogni anno oltre 1,6 miliardi di euro, un valore in crescita anche grazie all’incremento della quota degli studi clinici svolti in Italia sul totale europeo (da 17% nel 2015 a 22% nel 2019). L’industria farmaceutica è un’eccellenza anche per la formazione dei suoi addetti. Per questo è sempre più necessario legare il mondo dell’impresa al mondo della ricerca e a quello dei giovani. Solo così potremo puntare alla crescita economica e sociale del nostro Paese” ha affermato Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria

“Con Renato Ugo, scienziato di fama mondiale, prima mio padre e poi io, abbiamo avuto un rapporto di stima e amicizia intensissimo”, ha affermato Diana Bracco, presidente di Fondazione Bracco, “Ci univano le origini istriane, l’amore per la ricerca, la passione per la chimica e per l’industria e l’attenzione, ricambiata, per i giovani più meritevoli. Quando veniva nei laboratori di Colleretto Giacosa, ad esempio, i nostri giovani ricercatori lo circondavano di affetto e ammirazione. Dedicare nell’ambito del nostro progetto Diventerò – Fondazione Bracco per i giovani, delle Borse di studio alla sua memoria ci è sembrato pertanto il modo migliore per ricordare lo straordinario contributo che Renato Ugo ha dato alla chimica italiana”.
“Il Professor Renato Ugo, nello stesso tempo grande ricercatore e manager industriale, è stato al fianco della Fondazione Silvio Tronchetti Provera sin dalla sua nascita quale membro del Comitato Scientifico e convinto assertore che senza scienza, ricerca e innovazione non c’è futuro per il Paese. Queste borse di studio a Lui dedicate rappresentano lo spirito della Fondazione sempre rivolto a incoraggiare le giovani generazioni verso le discipline scientifiche e teso a creare un nuovo paradigma di ricercatore quale fulcro della società e dell’impresa futura”, ha affermato Lucio Pinto, direttore della Fondazione Silvio Tronchetti Provera. 

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