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Benetti (Gam): “Il lusso è resiliente e strategico. Un settore che premia i capitali pazienti”
LA PAROLA AL MERCATO
Con il passaggio del semestre, gli investitori si interrogano sulle traiettorie possibili dei mercati. A dominare la scena sono da un lato le performance record di S&P 500 e Nasdaq, sostenute da un’economia americana più solida del previsto, dall’altro l’indebolimento del dollaro, sceso di oltre il 10% da inizio anno, che impatta negativamente su portafogli sovrappesati in titoli USA. In questo contesto, la diversificazione torna a essere essenziale, anche attraverso tematiche non tradizionali. Una di queste è il lusso, un settore che storicamente ha dimostrato di resistere a crisi e cicli economici. Lo evidenzia Carlo Benetti, Market Specialist – Gam Investments (nella foto)
Il lusso: una 'Borsa alternativa'
Il lusso è più di un trend di consumo: è una categoria di investimento capace di generare valore. I beni di alta gamma non rispondono a bisogni economici ma simbolici: status, appartenenza, esperienza. In un momento in cui i portafogli cercano rifugi strategici, il lusso si conferma un luogo accogliente per capitali pazienti. Anche la performance di beni apparentemente non finanziari lo conferma. A Los Angeles, per esempio, una singola fragola giapponese venduta da Erewhon – perfetta nella forma e nella confezione – costa 19 dollari. Non è una commodity, è un simbolo. Come i beni del lusso.
Il 2025: un anno di consolidamento
Gam ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita del settore per il 2025, portandole dal 3–4% all’1–2%, a causa di incertezze politiche, tensioni commerciali e variazioni nei consumi. Ma il rallentamento è contenuto e selettivo. In particolare: In Cina, la spesa resta forte, anche se cambia il dove e come. Emergono brand locali premium, ma la disponibilità alla spesa è intatta. In Europa, si prevede stabilità, sostenuta dalla spesa turistica e dal differenziale di prezzo favorevole per gli acquirenti stranieri. Negli USA, si osserva un rallentamento nei consumi, ma inferiore alle attese. Generazioni e nuove direttrici del lusso La domanda è guidata sempre più da Millennials e Gen Z, che cercano identità, autenticità, sostenibilità e valore esperienziale. I brand più lungimiranti si stanno adattando con nuove narrazioni e forme di lusso meno ostentate, più “umanistiche”.
“Nella prossima fase del ciclo – scrive Benetti – saranno la qualità e la selettività a fare la differenza. La gestione attiva è l’unico approccio capace di individuare i marchi realmente ‘attrezzati’ per il futuro”. Un settore strategico, non solo decorativo Con previsioni di crescita che stimano il mercato globale dei beni personali di lusso a 345 miliardi di dollari, il comparto resta strutturale nei portafogli tematici. Non è immune da rischi – dalla geopolitica ai cambiamenti generazionali – ma la sua resilienza è storicamente provata. “Il lusso non è solo consumo – conclude Benetti – ma una risposta strutturale all’incertezza. In un mondo in trasformazione, è ancora una delle forme più solide di investimento in valore e identità”.