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Borse, Milano guida l’Europa. Wall Street tira il fiato

L’ottava si apre con segni positivi per i principali mercati europei. A guidare la corsa è Piazza Affari, che con un rialzo dello 0,67% riporta il FTSE MIB sopra quota 40.000, in chiusura a 40.182 punti. L’indice ha beneficiato della forza dei titoli bancari e di una buona intonazione del comparto industriale, sulla scia dei segnali macro positivi provenienti dalla zona euro. Anche Francoforte (+0,55%), Parigi (+0,56%) e l’Euro Stoxx 50 (+0,69%) archiviano una giornata in territorio positivo. Londra si conferma solida con il FTSE 100 a +0,54%, mentre Madrid chiude poco mossa (+0,03%). Nel Vecchio Continente diversi i dati che hanno mosso il mercato. 

Prosegue la fase di debolezza del commercio estero tedesco. A maggio le esportazioni sono scese dell’1,6% su base mensile, peggiorando rispetto al -0,2% di aprile e al -1,4% atteso dagli analisti. Anche le importazioni hanno mostrato una contrazione marcata, in calo del 3,8%, invertendo bruscamente il dato positivo del mese precedente (+2,2%). Nonostante ciò, la bilancia commerciale tedesca registra un surplus più ampio del previsto, a 18,4 miliardi di euro, ben oltre i 15,8 miliardi di aprile e i 15,7B attesi. In Francia, il commercio estero si conferma debole: esportazioni a 48,9 miliardi di euro, in lieve calo rispetto ai 49,1B precedenti, e importazioni stabili a 56,7 miliardi, portano a un saldo negativo di -7,8 miliardi, in peggioramento rispetto al dato rivisto di aprile (-7,6B).

La Spagna ha collocato titoli a 3 mesi con un rendimento medio in aumento all’1,905%, contro l’1,873% precedente. In controtendenza, i Bobl tedeschi a 5 anni hanno visto un calo del rendimento al 2,260%, contro il 2,400% del mese scorso.

Wall Street chiude contrastata: Nasdaq sui massimi, Dow in calo  Dall’altra parte dell’Atlantico, la seduta si è chiusa con performance contrastanti. Il Dow Jones cede lo 0,37% a 44.240 punti, mentre l’S&P 500 segna un marginale -0,07% e il Nasdaq avanza dello 0,03% a 20.418 punti, sostenuto dalle big tech. Il VIX, l’indice della volatilità, scende del 5,51% a 16,81, segnale che il mercato continua a scontare una fase di consolidamento dopo i record della scorsa settimana. Bene anche il Russell 2000, che guadagna lo 0,66%, segnale di ritorno dell’interesse per i titoli a media capitalizzazione.  

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