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Boris Johnson, "pronti a nuove sanzioni. Putin fallirà, deve fallire"

"Occidente sarà unito nel sostenere l'Ucraina, siamo pronti per una crisi prolungata"

Un Occidente unito non contro la Russia, ma contro Putin. Il solo che ha voluto questa guerra. E dopo lo sforzo, "mai concepito sino ad oggi", di un eccezionale pacchetto di sanzioni, l'Occidente, se necessario è pronto a fare ancora di più. Il premier britannico Boris Johnson, oggi in Polonia, sottolinea che "questa invasione di un paese libero e sovrano non è solo una tragedia, ma è un errore colossale". Secondo il premier Putin avrebbe "completamente sottovalutato la natura di questo conflitto e la natura del popolo ucraino". "La macchina da guerra di Putin non riuscirà a contenere l'Ucraina. Anche tenere sotto controllo una parte di quel gigantesco paese, con la costante minaccia di rappresaglie e attacchi di guerriglia, sarebbe militarmente estenuante ed economicamente rovinoso per gli occupanti russi. E così, è già chiaro che Putin alla fine fallirà in Ucraina e Putin deve fallire in Ucraina".

L'auspicio e l'appello di Johnson è che "questa impresa mal concepita sia fermata e invertita il più velocemente possibile". Una guerra che, per altro, ha avuto come diretta conseguenza proprio di "compattare e unire il resto del mondo; l'unità e la determinazione occidentali stanno diventando più forti. Decine di nazioni hanno rifiutato la facile opzione di sedersi sulle linee laterali, o di adottare una politica di calcolata indifferenza, e invece hanno scelto di prendere posizione, rischiando consapevolmente la ritorsione del Cremlino". E questo perché "capiscono la posta in gioco". Sanno che "l'obiettivo di Putin è di rovesciare l'ordine post-Guerra Fredda e distruggere la visione di un'Europa intera e libera". Ora, anche "il Regno Unito ha lavorato fianco a fianco con l'Unione europea e gli Stati Uniti per concepire il più grande pacchetto di sanzioni mai imposto alla Russia e uno dei più grandi pacchetti di sanzioni di tutti i tempi. E sono grato per la determinazione del presidente Biden e del presidente Ursula von der Leyen. I nostri sforzi si sono intensificati al punto che il rublo è praticamente crollato ieri, anche se la banca centrale russa ha raddoppiato i tassi di interesse. Ora faremo di più con i nostri amici per escludere le banche russe dal sistema SWIFT, congelare i loro beni e limitare il commercio, e andremo oltre nei nostri sforzi per sanzionare coloro che sono vicini al regime di Putin".

Il primo ministro britannico vuole anche "sottolineare che non siamo motivati da alcuna ostilità verso la Russia o i russi: al contrario. Tutti i nostri cuori soffrono per i soldati russi mandati a morire in questa inutile impresa". "Il regime di Putin sta esigendo dal suo stesso popolo un costo inaccettabile per una guerra inutile - una guerra per scelta - che dovrebbe finire al più presto. E per assicurare che l'impresa di Putin in Ucraina fallisca dobbiamo avere chiaro questo aspetto: che questa non è la guerra della Russia, non è la guerra del popolo russo, questa è la guerra di Putin".

"Dobbiamo riconoscere che questa crisi imporrà dei costi a noi stessi e ai nostri elettori, che le sanzioni hanno conseguenze sia per noi sia per la Russia, e nessun passo è privo di rischi". Però, avverte Johnson, "qualunque siano le difficoltà che ci aspettano, e potrebbero essere considerevoli, questo è il momento per l'Europa di fare qualcosa che è atteso da tempo: liberarci finalmente dalla dipendenza dal petrolio e dal gas russo e, a lungo termine, di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili da qualsiasi fonte". "Putin deve capire che la sua ferocia sarà affrontata con una pressione economica implacabile e che l'Occidente sarà unito nel sostenere l'Ucraina e che siamo pronti per una crisi prolungata. io dico a Vladimir Putin e al suo regime che c'è solo un modo per uscire da questo pantano: fermare i carri armati, farli girarli e prendere la via della pace".

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