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Draghi, "fase di ripresa e fiducia. Italia unita per renderla durevole"

Dl Semplificazioni può rappresentare "cambio di passo essenziale per l'Italia"

"Vogliamo ripartire da qui per entrare insieme in questa stagione di ripresa e renderla duratura e sostenbilie. Perciò serve un'Italia unita nel desiderio di tornare a crescere e a credere nel futuro". Lo dice il premier Mario Draghi, oggi in visita in Emilia Romagna al Tecnopolo di Bologna e al distretto della ceramica di Sassuolo. "E' la prima volta che esco da Roma e quello che si percepisce è un sollievo, un entusiasmo, una voglia di ricominciare e sprigionare le proprie energie produttive e imprenditoriali, la propria visione del mondo che dà veramente conforto, la voglia di ricominciare" osserva, evidenziando che "il compito del Governo è uno solo: creare un ambiente dove le infrastrutture sono migliori, la formazione è fatta bene, dove c'è un clima in cui ci si sente parte della società a produrre, investire e guardare al futuro. Il governo deve creare questo clima".

"I mesi della pandemia sono stati molto duri per tutti, per i lavoratori, le imprese, le famiglie e i bambini. E' stato un disastro sanitario, economico, ma anche educativo e sociale. Le disuguaglianze si sono ampliate in questo periodo. Chi ha perso di più il lavoro sono stati i giovani e soprattutto le donne. Quindi non è stata una crisi che ha distribuito i propri effetti uniformemente. Ma ora grazie ai sacrifici di tutti noi, di tutti i cittadini che per un anno e mezzo hanno capito la necessità di sottoporsi a comportamenti anche depressivi per poterne uscire, per amore dei loro cari e proteggere se stessi e grazie alla forte accelerazione della campagna vaccinale ora abbiamo davanti una fase nuova".

Ed è, sottolinea Draghi, "una fase di ripresa e fiducia su cui costruire un paese più giusto e moderno, liberare le energie che sono rimaste ferme in questi mesi, ma anche in questi anni. L'opportunità che ci viene data oggi non è tornare a una costruzione istituzionale che era quella prevalente prima della pandemia, perché prima della pandemia crescevamo molto poco e il grande timore che avevamo allora, e abbiamo oggi, è che avviata la ripresa, questa non sia duratura e che si torni poi su quel sentiero di crescita molto modesto degli ultimi anni". Ma l'invito di Draghi è a prendere "intanto il gusto delle cose presenti".

Il premier cita l'intervento di ieri del governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, secondo cui "l'attività produttiva nel paese si rafforza, gli indici di fiducia delle imprese sono ai masismi da oltre tre anni. Gli imprenditori pianficano investimenti: anche questo è un segno che sono tornati a essere ottimisti. Le famiglie sono per ora più caute ma anche qui ci sono forti segnali di miglioramento. Tutti gli enti internazionali stanno rivedendo al rialzo le previsioni sull'economia italiana. Anche il tasso di occupazione è in crescita. Naturalmente il merito non è del Governo se non e quando riesce ad assicurare quelle condizioni generali in cui è possibile investire, è possibile produrre e lavorare con fiducia. Ma il merito è dei tanti distretti produttivi nazionali che in questi mesi difficili hanno sostenuto l'economia e sono oggi protagonisti della ripresa". 

Ma la crisi, tiene a evidenziare, non è figlia della sola pandemia, ma "dire un decennio è poco, forse 20 anni è il periodo più giusto". E se "l'Emilia Romagna è cresciura di quasi il 7% a fronte di un aumento del prodotto nazionale dello 0,8%, il merito è vostro - dice rivolgendosi alle istituzioni e imprenditori presenti - della vostra vocazione produttiva. Ma questa vocazione - avverte - deve essere sostentuta con adeguate infrastrutture materiali e immateriali". Draghi ricorda che nel Pnrr e nel fondo complementare sono stati stanziati "quasi 30 miliardi per favorire la digitalizzazione e la competivività delle imprese. Di questi, quasi 18 sono previsti per realizzare il programma di transizione 4.0; oltre 2 mld riguardano gli investimenti ad alto contenuto tecnologico e per le politiche industriali di filiera. Altrettanto importante l'attenzione per la formazione e la ricerca, su cui investiamo 12 miliardi". Il Pnrr prevede "interventi per gli istituti tecnici superiori, vengono potenziali il sistema duale e l'apprendistato per rendere i sistemi di formazione più in linea con il mercato del lavoro. I programmi di intervento del settore edilizio forniscono un'altra occasione di ripresa: 35 mld sono destinati al rifacimento e alla riqualificazione di strutture pubbliche e private in particolare edilizia scolastica e le abitazioni".

Ma Draghi richiama in particolare l'attenzione sul dl Semplificazioni approvato in Cdm "che mi auguro rappresenti un cambio di passo essenziale per l'Italia. E' vasto, molto complesso, riduce le incertezze e i tempi delle burocrazie, semplifica il lavoro dell'imprenditore e la vita del cittadino ma senza indebolire i presidi di tutela dell'ambiente, del lavoro e soprattutto della legalità". "Anche il metodo - chiosa - è stato incoraggiante: ha avuto il sostegno e il contributo di tutte le forze politiche sociali, sindacali e anche delle Regioni e degli altri enti locali. Gli investimenti e le riforme del nostro piano non impegnano solo il governo nazionale, ma tutti i livelli di governo territoriale, ogni energia produttiva del paese".

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