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Fiera Milano presenta piano al 2025. Fatturato atteso tra i 290 e 310 mln di euro, remunerazione azionisti e possibili operazione M&A

Palermo, da un modello di business che si basava principalmente sugli eventi fisici ad un modello ibrido

Valorizzazione dei servizi, rafforzamento del portafoglio delle manifestazioni direttamente organizzate, ampliandone il respiro internazionale e lanciando nuovi eventi, sfruttamento del potenziale del quartiere fieristico di Rho, consolidamento della leadership del business congressuale. Queste le quattro direttrici sulle quali poggia il piano industriale presentato da Fiera Milano, che traghetta l'ente al 2025. Nel 2025 il fatturato atteso è compreso in un range fra 290 e 310 milioni di euro ed l'Ebitda è compreso fra 110 e 120 milioni di euro, superiori ai livelli del 2019, nonostante una contrazione degli spazi espositivi (-12%) rispetto al 2019. Significativa generazione di cassa che porta ad una disponibilità finanziaria netta, stimata fra 75 e 85 milioni di euro a fine piano, consentendo di valutare opportunità di operazioni di M&A e remunerazione degli azionisti. Nel periodo sono programmati investimenti per 115-125 milioni di euro, di cui 90-100 milioni preventivati dalla Fondazione Fiera Milano volti a migliorare l’attrattività e la sicurezza dei quartieri fieristico e congressuale. La ripartenza delle manifestazioni in presenza nel secondo trimestre del 2021 prevede un fatturato annuo nell’ordine di 180-200 milioni di euro, un Ebitda tra i 40 e 50 milioni di euro ed una posizione finanziaria netta compresa fra 5 e -5 milioni di euro. Nel caso invece di una ripresa delle attività a partire dal mese di settembre 2021, a causa del prolungamento dell’emergenza sanitaria, si registrerebbe un impatto negativo in termini di margini e di indebitamento finanziario netto stimabile in circa 5 milioni di euro. Intanto i dati preliminati del 2020 indicano ricavi pari a 74 milioni di euro, un Ebitda di 10,4 milioni di euro e indebitamento finanziario netto di 24 milioni di euro

Tornando al piano presentato dal presidente Carlo Bonomi e dall'ad Luca Palermo prevede la creazione di un portafoglio integrato, phygital, per offrire maggiori occasioni per azioni mirate di cross-selling e up-selling. Verranno sottoscritti accordi con operatori specializzati e di alto profilo. In particolare, nel settore degli allestimenti, la società intende guadagnare quote di mercato soprattutto nel segmento degli stand personalizzati e di quelli pre-allestiti. Questo per quanto riguarda i servizi tradizionali, ai quali si affianca il portafoglio dei servizi digitali. Fiera Milano può contare già oggi su una piattaforma (Fiera Milano Platform) "tecnologicamente avanzata, scalabile, ricca di servizi e contenuti multimediali che in prospettiva rappresenterà la base per creare un vero e proprio hub informativo permanente, in grado di favorire la nascita e lo sviluppo di community, generando occasioni di contatto 365 giorni all’anno" sottolinea Fiera Milano. 

Altro obiettivo il rafforzamento del portafoglio delle manifestazioni di proprietà, "sia aumentando la dimensione e il peso internazionale degli eventi direttamente organizzati, sia lavorando al lancio di nuove manifestazioni". Questi obiettivi potranno essere raggiunti "anche attraverso accordi e partnership con primari operatori nazionali e/o internazionali". L’espansione all’estero abdrà realizzata attraverso il lancio di geo-cloni delle fiere con maggior appeal internazionale ed espressione del made in Italy. La Fiera intende anche sfruttare il potenziale del quartiere fieristico a Rho. Tra le opzioni strategiche è prevista l’organizzazione di nuovi eventi B2C "sostenuti da un accresciuto contesto esperienziale e di entertainment". Il consolidamento ed il rafforzamento della leadership nel settore congressuale sarà perseguito facendo leva sul centro congressuale.

“Il Piano riafferma l’impegno di Fiera Milano al servizio del tessuto imprenditoriale del Paese e delle filiere industriali espressione del Made in Italy nel mondo. Siamo pronti ad affrontare le sfide e a cogliere le opportunità che si presenteranno nel prossimo futuro. Il Gruppo si conferma una solida piattaforma di internazionalizzazione e di politica industriale. Il ruolo di Fiera Milano resta quello di generare valore per le imprese, per l’occupazione e per il territorio. In questa fase di cambiamento abbiamo continuato a lavorare in stretta sinergia con tutti gli organizzatori che ci hanno confermato la determinazione di voler ripartire con maggior vigore. Fiera Milano è quindi pronta a sostenere l’intero settore che si conferma sempre più strategico per la competitività e l’internazionalizzazione delle imprese” ha commentato il presidente Bonomi. “Con CONN.E.C.T. 2025 ci proponiamo come hub europeo in grado di offrire un network globale ed un “one-stop-shop” focalizzato sui servizi a valore aggiunto che costituiscono un elemento indispensabile per organizzatori, espositori e visitatori" aggiunge l'ad e dg Luca Palermo. "Passiamo da un modello di business che si basava principalmente sugli eventi fisici ad un modello ibrido, nel quale i servizi fisici saranno affiancati ed arricchiti da innovativi servizi digitali che miglioreranno la customer experience. Lavoreremo per rafforzare la dimensione internazionale del Gruppo e per arricchire il portafoglio delle manifestazioni dirette e ospitate, facendo leva sull’attrattività di Milano e garantendo un alto livello di sicurezza e qualità dei nostri quartieri espositivi sempre più digitali e sostenibili, grazie anche al supporto degli investimenti di Fondazione Fiera Milano. Le nostre persone, unite alla trasformazione digitale in atto, saranno una componente fondamentale per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati migliorando l’efficienza dei processi, il time to market, l’efficacia del nostro approccio commerciale e la qualità del prodotto. Presteremo una grande attenzione agli aspetti legati alla sostenibilità con un focus particolare su cinque ambiti creando maggior valore per tutti i nostri Stakeholder. Fiera Milano guarda con fiducia alla ripartenza del settore”.

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