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La Banca dei Territori amplia la propria struttura, erogati 20 mld di euro nei primi 5 mesi dell'anno

Barrese, "ancora più vicini a famiglie e imprese"

La Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo allarga la propria struttura. Con 12 direzioni regionali, una nuova direzione dedicata all’agribusiness, una direzione Impact e quelle dedicate ai clienti retail e alle Pmi, l'obiettivo diventare il punto di riferimento dei territori per una crescita sostenibile.

I responsabili delle 12 direzioni regionali sono Cristina Balbo (Emilia Romagna e Marche), Roberto Gabrielli (Veneto Ovest e Trentino Alto Adige), Pierluigi Monceri (Lazio e Abruzzo), Giuseppe Nargi (Campania, Calabria e Sicilia), Marco Nava (Lombardia Sud), Francesca Nieddu (Veneto Est e Friuli Venezia Giulia), Tito Nocentini (Lombardia Nord), Alberto Pedroli (Basilicata, Puglia e Molise), Andrea Perusin (Piemonte Sud e Liguria), Luca Severini (Toscana e Umbria), Teresio Testa (Piemonte Nord, Val d'Aosta e Sardegna) e Gianluigi Venturini (Milano e provincia). La nuova struttura include la neo-costituita direzione Agribusiness, guidata da Renzo Simonato, per presidiare uno dei maggiori settori produttivi italiani che rappresenta l’11% del Pil, servendo con 230 punti operativi oltre 80mila imprese clienti che valgono per il Gruppo oltre 12 miliardi di euro di impieghi, oltre alla direzione Impact, guidata da Marco Morganti, che da diversi anni persegue gli obiettivi di impatto sociale del Gruppo con 96 punti operativi in tutta Italia.

È questa la forma della Banca dei Territori a valle dell’integrazione e della migrazione delle strutture di Ubi in Intesa Sanpaolo, che hanno riguardato 2,4 milioni di clienti, circa 1.000 filiali e 15mila dipendenti. La nuova Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo oggi conta su un organico di circa 50mila dipendenti, dei quali oltre la metà donne, una rete di 3.700 filiali e 13,5 milioni di clienti, una raccolta complessiva di oltre 550 miliardi di euro e impieghi per circa 250 miliardi di euro. Il quadro macroeconomico previsto dalla Direzione Studi e Ricerche è incoraggiante: Intesa Sanpaolo rivede al rialzo le stime di crescita del Pil al 4,6% nel 2021. A conferma di ciò la Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo ha effettuato nei primi 5 mesi dell’anno erogazioni a medio lungo termine per un valore di circa 20 miliardi di euro a favore di famiglie e imprese, con una crescita del 12% rispetto ai primi cinque mesi del 2020. Di questi, 11 miliardi sono stati erogati a pmi e imprese piccolissime. Una parte significativa, pari al 30%, di queste erogazioni ha interessato le regioni meridionali del Paese, che costituiscono per il Gruppo un importante territorio nel quale sono in atto numerose iniziative per le circa 350 mila imprese clienti che includono 160 filiere e iniziative dedicate quali il supporto alle Zes e allo sviluppo dei distretti tecnologici.

"Con il completamento dell’integrazione di Ubi, la migrazione della sua clientela e l’ingresso dei nuovi colleghi siamo ancora più vicini a famiglie e imprese per compiere insieme il percorso fondamentale di ripresa post Covid e per partecipare alla realizzazione del PNRR in virtù dell’impegno delle quasi 50mila persone della Banca dei Territori" ha commentato Stefano Barrese. “Grazie alla competitività e al dinamismo di 1,2 milioni di eccellenze imprenditoriali che vediamo crescere e che affianchiamo nei loro progetti, la nostra economia sarà di nuovo in grado di realizzare un forte recupero dei valori di Pil ed export per riportare il nostro Paese ai vertici delle economie internazionali”. “A tutte queste imprese, prosegue Barrese, Intesa Sanpaolo sta dedicando nuovi strumenti di intervento finanziario e di consulenza, per favorirne – anche attraverso la creazione di nuove filiere – il percorso nell’innovazione, nell’internazionalizzazione e nel raggiungimento di quei parametri di sostenibilità e di impatto necessari per assicurare una crescita costante nel futuro. Il nostro Gruppo prosegue infatti nella costituzione di nuovi processi di filiera e del rafforzamento qualitativo di quelli in essere, strategia di cui rivendichiamo la primogenitura nel 2015 e che oggi viene diffusamente considerata come base essenziale per il rilancio dell’economia del Paese anche nell’ambito del PNRR”.

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