• Economy

Mario Draghi 'Statista dell'Anno'. Il suo lascito: "franchezza, coerenza e impegno", perché "le autocrazie sfruttano le esitazioni"

"Indifferenza è peggior nemico dell'umanità. Parlare è un dovere civico"

Franchezza, coerenza e impegno. E' questo il lascito del presidente del Consiglio Mario Draghi, che ha ricevuto il ‘World Statesman Award’, il premio 'Statista dell'Anno nel Mondo',  a New York, in occasione della 57esima edizione dell’Annual Award Dinner. Queste le fondamenta del vivere comune, dell'impegno professionale, della crescita e della credibilità delle persone così come degli Stati che queste rappresentano. Alla base di tutto c'è il dialogo, che è sempre stato, assicura, "al centro della mia vita professionale di economista e di politico. Ricorda il lavoro alla Banca Mondiale con la riscrittura delle regole della finanza globale (nel Financial Stability Board dopo la crisi del 2008), che "richiedeva fiducia reciproca, apertura mentale e capacità di compromesso". Una "comprensione reciproca" che è "forza per il bene" ed è "tanto più grande quanto più il nostro mondo è integrato. Per avere successo per tutti, e soprattutto per i più vulnerabili, la globalizzazione richiede un insieme di regole comuni". Eppure, quello che sta accadendo, "l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia rischia di inaugurare una nuova era di polarizzazione, che non si vedeva dalla fine della Guerra Fredda. La questione di come affrontare le autocrazie definirà la nostra capacità di plasmare il nostro futuro comune per molti anni a venire".

Ecco allora che "la soluzione sta in una combinazione di franchezza, coerenza e impegno. Dobbiamo essere chiari e chiari sui valori fondanti delle nostre società. Mi riferisco alla nostra fede nella democrazia e nello Stato di diritto, al nostro rispetto per i diritti umani, al nostro impegno per la solidarietà globale.Questi ideali dovrebbero guidare la nostra politica estera in modo chiaro e prevedibile, e sottolineo prevedibile. Quando tracciamo una linea rossa, dobbiamo farla rispettare. Quando prendiamo un impegno, dobbiamo rispettarlo. Le autocrazie prosperano sfruttando la nostra esitazione. Dobbiamo evitare l'ambiguità, per non pentircene in seguito. Infine, dobbiamo essere disposti a cooperare, purché ciò non significhi compromettere i nostri principi fondamentali". 

Infine un ultimo passaggio sull'"indifferenza" che è "il peggior nemico dell'umanità. Parlare - dice Draghi - non è solo un obbligo morale, è un dovere civico. A coloro che chiedono silenzio, sottomissione e obbedienza dobbiamo opporre il potere delle parole - e, se necessario, dei fatti. Oggi il mondo ha bisogno di coraggio e chiarezza, ma anche di speranza e amore".

 

Banner-Adv
Banner-Adv